sabato 23 febbraio 2008

Crisi di pianto: i consigli per superare la difficoltà momentanea del bambino

Il pianto e’ un’evenienza drammatica e improvvisa nella vita di un bambino, ma ha diversi significati e si identifica in varie patologie. Tentiamo un semplice vademecum.


Il pianto della fame
Se il bambino scoppia in un pianto improvviso che diventa via via più intenso, anche se apparentemente nulla poteva causare tale reazione, e apre la bocca rivolgendola verso di voi se lo prendete in braccio, è affamato. Vuole il latte, e se dovesse rifiutare il latte, è probabile che abbia semplicemente sete. Porgetegli quindi dell’acqua in un biberon.

Coliche
Pancia gonfia, stiramento degli arti, pianto acuto…Massaggiatelo la pancia o mettetelo sulla pancia sul vostro avambraccio per alleviare i dolori. La tisana di finocchio ha un’azione simile ai farmaci anti-aria, ma piu’ blanda.

Il pianto di stanchezza
Se, girando la testina da destra a sinistra, emettemugulii , con lo sguardo languido e le guance rosse e gonfie, starà tentando, dondolando la testa, di addormentarsi.
Quando notate che il bambino è stanco, coricatelo nel suo lettino perché prenda sonno da solo

Il pianto di dolore
Se ad un gemito alto e prolungato segue una pausa, come se il vostro piccolo cercasse di trattenere il respiro, si tratta in genere di un pianto di dolore. Potrebbe trattarsi di coliche gassose o di un infezione come l’otite, che gli provoca un fastidioso malessere.
In questo caso, se il pianto si prolunga eccessivamente e verificate che il bambino ha anche qualche linea di febbre, consultate il vostro pediatra. Se il pianto prolungato si verifica soprattutto di sera si tratterà quasi sicuramente di coliche: allora, massaggiategli la pancia

Voglia di coccole
Anche lui vuole le coccole….quando tutte le offerte di cibo sono vane e non sono coliche ma sembra infastidito da tutto cio’ che fate, sospendete ogni attivita’ e abbracciatelo, stringetelo a voi, baciatelo…ha bisogno di contatto, del contatto con la mamma e con il papa’…fatelo e vedrete il sorriso sul suo faccino.

Non esiste una regola. E’ il passare del tempo al fianco del vostro bambino che vi aiuta a conoscerlo, a comprendere meglio le sue esigenze ed a rispondere ai suoi bisogni quotidiani