domenica 29 marzo 2009

Prebiotici e Probiotici per il vostro bambino: una piccola guida alla consultazione

Nel latte del mio bambino ho visto che ci sono i prebiotici... o i probiotici. Saranno la stessa cosa....NO!!!!

Una volta si chiamavano "fermenti lattici", oggi di preferisce parlare di probiotici, come microrganismi vivi che esercitano un effetto positivo sull'equilibrio dell''ecosistema intestinale, e di prebiotici, cioè sostanze non digeribili che stimolano l'azione dei probiotici promuovendone la crescita e lo sviluppo.

Una "mistura" tra probiotici e prebiotici, la cui azione è sinergica sulla salute umana, viene definita simbiontica.

Studi condotti su neonati allattati al seno hanno evidenziato che la predominanza di batteri nella loro flora intestinale è dovuta principalmente ad alcune componenti del latte materno, in particolare agli oligosaccaridi, fibre indigeribili ma che operano da substrato a vari ceppi batterici provvisti di un’azione benefica sull’intestino del lattante: Essi hanno quindi un effetto prebiotico e si è visto che, aggiungendoli al biberon, consentono di aumentare in modo naturale il numero di bifidobatteri nella flora intestinale anche dei bambini non allattati naturalmente.

L'azione dei probiotici è comportarsi come agente detossificanti contrastando le sostanze dannose prodotte da batteri intestinali patogeni.Sono resistenti all'attacco degli acidi gastrici e come lactobacilli, bifilobatteri li introduciamo nell'organismo sotto forma di latticini e aggiunti nel latte formulato per i nostri neonati .

L'azione dei prebiotici è quella di favorire la crescita dei microrganismi probiotici che normalmente costituiscono la microflora intestinale. Includono l'inulina, carboidrato di fruttosil-fruttosio e i fruttoligosaccaridi di sintesi , tipo FOS e GOS.

Le sorgenti alimentari che contengono i prebiotici sono soprattutto le verdure: carciofi, cicoria, porri, ma anche cipolle, aglio e per i più piccoli, le banane.

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mercoledì 11 marzo 2009

Abusi sui minori: linee guida del S.I.N.P.I.A.

L'abuso e la violenza sui minori, come lo sfruttamento minorile è una pratica troppo comune. Storicamente è sempre esistita ma sta raggiungendo numeri preoccupanti. I risultati di uno studio epidemiologico retrospettivo realizzato durante l’anno scolastico 2001-2002 con un campione di 3000 studenti frequentanti le classi quinte delle scuole superiori presenti nella città di Milano. Lo studio era mirato e rilevare il tasso di prevalenza di abuso sessuale subìto durante l’infanzia e l’adolescenza. La ricerca ha mostrato un tasso complessivo pari al 14,6% del campione totale, suddiviso in 97 maschi (7,9%) e 318 femmine (19,9%). Tra le ragazze del campione, coloro che hanno subìto un abuso lieve sono il 16,5% e coloro che hanno subìto un abuso grave sono il 3,4%, mentre tra i ragazzi le percentuali sono rispettivamente del 7% e dello 0,8%. L’età media in cui è stato subìto il primo episodio di abuso cresce con la gravità dell’abuso. le cose , nell'ambito familiare non vanno meglio.Gli abusi sessuali intrafamiliari sono aumentati mentre quelli perpetrati da sconosciuti , in proporzione, sono più rari. In pratica cos'è un abuso su un bambino. Il termine abuso fa riferimento ad atti e carenze che turbano gravemente il bambino ed attentano alla sua integrità corporea, al suo sviluppo fisico, intellettivo e morale. È dunque così definito quel comportamento o atteggiamento, esercitato da un adulto, che blocchi, ritardi o distorca il percorso evolutivo del bambino, impedendo ad esso di esprimere le proprie potenzialità. La societa' italiana di neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza (SINPIA) ha stilato delle linee guida sull'abuso minorile,che riportiamo in allegato, ma la risoluzione del problema è lontana dal venire, dal momento che un'intervento, oltre istituzionale e di prevenzione,va strutturato a partire dalla famiglia , base di questa nostra società.

Clicca sul titolo per le linee guida del SINPIA.

domenica 1 marzo 2009

L'alimentazione nella stipsi infantile

Una delle evenienze più angoscianti per un genitore, oltre la mancanza di appetito e la comparsa di febbre, e' la stipsi. Il bambino non fa la "cacca". La prima cosa che viene in mente al genitore modello è " la deve fare...adesso lo aiuto io.."E giù , rametti di prezzemolo o stimolazioni con la punta del termometro e ai più fortunati....perette, supposte, piu' igeniche e meno traumatiche. Ma quando , come e perchè il bambino e piu' facilmente il neonato debbono fare la tanto sospirata "cacca"?
Esiste una certa variabilità soggettiva, perché la frequenza delle evacuazione varia secondo l'età. Infatti, se un un bambino allattato al seno può evacuare ad ogni poppata, la frequenza dei bambini allattati con latte artificiale è più regolare, caratterizzato da 1-4 evacuazioni al giorno.Fino ad arrivare ad una volta al giorno ma anche ogni 2-3 giorni. Nel bambino piu' grande è in rapporto con quello che mangia, con la regolarità del suo intestino. La definizione di stipsi, e potete ampiamente documentarvi in http://www.pediatrico.it/stipsi.htm, si basa sulla consistenza delle feci, che sono "caprine", come sassetti , e spesso con una frequenza giornaliera. Il bambino stitico non e' quello che fa la cacca saltuariamente, ma nel modo sopra descritto. Talvolta , però, le due cose coincidino.L'alimentazione in questi casi è fondamentale , e ho riportato qui di seguito uno schema di alimentazione nel bambino stitico.

Alimentazione deve essere ricca in scorie: bisogna continuare a proporre al bambino cibi ricchi in alimenti contenenti fibre alimentari (almeno 1 gr/kg/die), cioè cellulosa, pectina, emicellulosa, lignina : i cibi che ne contengono sono : grano o pane integrale, vegetali in genere, in particolare cavolfiori, legumi, frutta naturale, non succhi In un bambino che di norma si scarica con molta difficoltà occorre che la dieta sia curata in modo particolare ; l'alimentazione deve essere a base di cibi digeribili, ricchi in fibre (ortaggi, frutta, cereali integrali.

Alimenti consigliati nei bambini con una dieta complessa:

cereali: farina bianca e gialla, pasta, pane, fette biscottate, biscotti tutti di farina integrale
carne - pesce:
carne magra
cernia, dentice, nasello , merluzzo, palombo, pesce persico, pesce spada, rombo, smeriglio, sogliola, tinca, trota, triglia
(cucinare senza grassi, ai ferri, bolliti, al vapore, alla pizzaiola, condire a fine cottura)
bresaola, prosciutto crudo e cotto privati del grasso visibile
formaggi
ricotta di mucca, mozzarella di mucca, fior di latte, certosino, taleggio, quartirolo
uova: alla coque, sode, in camiciaverdure e legumi: tutte le verdure, patate comprese (non fritte), crude o cotte (a pezzi o passate), in abbondanti porzioni (non eccedere in cavoli e fagioli, perché possono provocare gonfiore) ; usare anche legumi secchi.
frutta
fresca cruda : tutti i tipi : dare la preferenza a prugne, mele cotogne, pere, fragole, lamponi, more, kiwi, arance, mandarini, albicocche ; assumerne tutti i giorni, preferibilmente con la buccia, se provenienti da coltivazioni biologiche, preferibilmente a digiuno
fresca cotta : mele , pere, prugne
frutta secca : datteri, fichi, noci , mandorle, nocciole, almeno 1 volta per settimana
grassi di condimento
olio extra vergine d'oliva.
bevande: acqua, spremute di frutta e verdura
dolcificanti: zucchero comune

Alimenti da evitare

cereali: riso, pasta, farina bianca e gialla, pane, biscotti, grissini, fette biscottate
pasta all'uovo e paste ripiene (ravioli, tortellini)
carne - pesce : carne grassa, cucinata impanata, con salse a base di farina o con condimenti
frattaglie, come fegato, cervello, ecc.
salumi grassi, come pancetta, salame, mortadella, ecc.
formaggi: mascarpone, brie, mozzarella di bufala, ricotta di pecora
uova: fritte
verdure: patate fritte
frutta: frutti molto zuccherini, come banane, uva, fichi, cachi
grassi di condimento: lardo, strutto, margarina, burro fritto
altro: sostanze molto grasse come maionese, cacao, olive, alimenti sott'olio, salse, latte intero