domenica 27 ottobre 2013

Olio extravergine d'oliva:occhio alla frode...

Comprare un olio extravergine d'oliva per il vostro bambino non sembra un'operazione complessa.Fare la spesa con prodotti di qualita'o magari biologici e' la nostra missione per la dieta mediterranea dei nostri figli...ma siamo sicuri della qualità' , dell'affidabilità dei prodotti? Scrivevo dell'olio perche' mi interesso di alimentazione pediatrica, che e' il mio lavoro, ma anche perche' conosco bene l'impegno e la passione che le piccole aziende italiane, prodruttrici di olio,mettono nel loro lavoro, e la differenza di un olio extravergine " vero" usato nelle pappe dei nostri bambini messo al confronto di altri oli...venduti come tali? Leggevo un articolo al riguardo su Agroalimentarenews.com sulle sofisticazioni degli innumerevoli oli commerciati in Italia.Sono rimasto stupito delle cifre che riporta, a tal punto che non faccio ulteriori commenti ma vi rimando all'articolo originale: http://www.agroalimentarenews.com/news-file/Extravergine--la-truffa---sempre-in-agguato.htm Attenti all'acquisto!!!!

sabato 26 ottobre 2013

Un nuovo batterio causa di carie infantili

Un team di ricercatori statunitensi, guidati da Anne Tanner,e'giunto a scoprire il ruolo fondamentale del batterio Scardovia wiggsiae, un microrganismo finora sconosciuto. Lo studio di ricercatori del Forsyth Institute di Cambridge, un centro odontoiatrico specializzato, è stato pubblicato sul Journal of Clinical Microbiology e ha coinvolto 80 bambini. Metà di essi soffrivano già di vari disturbi ai denti. Fra i microbi individuati anche lo Streptococcus mutans, che fino ad oggi è stato considerato il responsabile principale nel processo di formazione della carie. Il nuovo batterio però è risultato presente anche nelle bocche di bambini che, nonostante avessero la carie, non mostravano l'altro microrganismo, il che fa supporre che Scardovia wiggsiae non abbia bisogno dello Streptococcus mutans per produrre gli effetti nocivi della carie. “La principale implicazione clinica di questo studio è l’espansione delle conoscenze del microbioma della carie infantile e l’identificazione di una nuova specie batterica come possibile responsabile della malattia. Identificare le cause della carie nei bambini più piccoli è il primo passo per trovare una cura efficace”, hanno scritto i ricercatori guidati da Anne Tanner nell'articolo che accompagna la sperimentazione. La carie rappresenta la malattia infettiva più diffusa negli Stati Uniti ed è un termometro delle disuguaglianze sociali presenti in un paese, dal momento che colpisce in maniera prevalente i bambini di classi sociali svantaggiate. Ciò è dovuto al tipo di alimentazione scorretta connessa con le difficoltà economiche e con un minor grado di istruzione, e a un minor accesso alle cure odontoiatriche rispetto alle classi più agiate. Si assiste allo stesso schema anche in Italia, dove man mano che si scende verso sud l'incidenza della malattia aumenta. Articolo originale cliccare sul seguente link: http://jcm.asm.org/content/49/4/1464.short

domenica 20 ottobre 2013

Vaccinazione per la Pertosse: dati Americani

I vaccini non danno immunità permanente, al contrario delle malattie esantematiche prese senza copertura vaccinale, ma uno strano fenomeno si sta verificando negli ultimi anni: molte malattie che credevamo di controllare con vaccinazioni di massa, sono in aumento in special modo in soggetti vaccinati.Probabilmente dipende da diminuzione dell'immunità dei soggetti vaccinati, oppure da errate schedule vaccinali o , sarebbe la cosa peggiore, da una recrudescenza della malattia legata a ceppi diversi da quelli usati per i vaccini? Una parte di questi dubbi viene in parte fugata da uno studio americano che vi sto per illustrare. Nel 2010 si è verificata una grande epidemia di pertosse in California, con una aumentata mortalità infantile ed una diffusione della malattia soprattutto nella fascia di età compresa tra i 7 ed i 10 anni di età. Alcuni ricercatori hanno utilizzato i dati di 15 contee della California per esaminare l’associazione tra la pertosse e la vaccinazione trivalente DTP (difterite, tetano, pertosse) che era stata praticata ai bambini. Tra 682 casi di pertosse in bambini da 4 a 10 anni e 2.016 controlli la malattia è stata molto più presente nei bambini non vaccinati (7.8% contro 0.9%) e nei bambini di età maggiore (9 anni contro 7 anni). I bambini non vaccinati hanno avuto un rischio di contrarre la malattia circa 9 volte superiore rispetto ai bambini che avevano ricevuto tutte le 5 dosi del vaccino. Tra quelli vaccinati con le 5 dosi previste il rischio di contrarre la malattia è aumentato parallelamente al tempo trascorso dopo la quinta dose di vaccino (l’Odds Ratio di 0.02 riscontrato quando la vaccinazione era stata ultimata da 12 mesi è aumentato a 0.29 quando il tempo trascorso era di 5 o più anni). L’efficacia del vaccino è risultata diminuita durante tale periodo di tempo dal 98.1% del primo anno al 71.2% del quinto anno. Lo studio conferma quanto praticamente già si constata: talora compare la pertosse in bambini regolarmente vaccinati. Adesso sappiamo perché: l’immunità conferita dal vaccino purtroppo tende a diminuire con il passare del tempo. Un dato importante, comunque, è che la malattia si presenta con molta maggior frequenza nei bambini non vaccinati. Resta ancora da verificare se esista una differenza nella durata dell’immunità ottenibile mediante vaccini acellulari o tradizionali. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23188029

mercoledì 9 ottobre 2013

Alimentazione autunnale e cibi di stagione

A Roma hanno aperto Eataly,la grande idea di quel genio del Marketing che è Oscar Farinetti.Sono andato a cena,ho curiosato,ho fatto shopping,ho ammirato i vini,le tante varietà di pasta,i crudi di pesce,le pubblicazioni sulla gastronomia e tutto il meraviglioso mondo del cibo,ma l'idea più semplice e allo tempo grandiosa è la "ruota" della frutta e della verdura di stagione.Un semplice cerchio di carta dura con un disegno a vivi colori che segue il ciclo delle stagioni con abbinamento di frutta e verdura per la stagione corrispondente.Costa un euro ,alla cassa e lo metti in cucina.Consultandolo puoi capire l'importanza delle stagioni,ma soprattutto dei cibi di stagione a kilometri zero. L'arrivo del freddo porta un cambio di alimentazione,che in autunno si arricchisce di molta frutta e verdura di stagione, ma anche di legumi e funghi, tutti alimenti che sono un vero e proprio toccasana per la nostra salute e che ci permettono di offrire al nostro organismo tutti gli elementi nutritivi di cui ha bisogno per rinforzarsi e per rinforzare le sue difese immunitarie. Partiamo innanzitutto dalla frutta. La frutta autunnale è davvero molto varia. In questo periodo dell'anno possiamo godere dell'uva, della melagrana, dei fichi, delle mele, delle pere e ovviamente anche degli agrumi ricchi di vitamina C come le arance e i mandarini. Questa frutta di stagione deve essere presente in ogni alimentazione che voglia dirsi sana e salubre, meglio sceglierla però solo biologica e possibilmente anche a chilometro zero. La verdura di stagione è quella a foglia verde come gli spinaci ad esempio, la verza, ma anche il cavolo e i broccoli, un vero e proprio concentrato di vitamine e di sali minerali che ci permettono di avere una forma fisica perfetta. L'autunno è il periodo ideale anche per gustare tutte le varie specie di legumi come i fagioli, i ceci, le lenticchie. I legumi sono ricchi di fibre e sono un'ottima fonte di energia. Non solo, sono anche ricchi di proteine e sono perfetti proprio per questo motivo per tutti coloro che fanno una dieta prettamente vegetariana. I funghi sono un alimento leggero con un apporto calorico davvero molto basso e sono ricchi di fibre, perfetti quindi anche per coloro che vogliono stare attenti alla loro linea. Consiglio:fate un giro da Eataly e prendete...quel cerchio magico!!!

venerdì 4 ottobre 2013

Pubertà precoce in aumento

A partire dalla metà degli anni ’90, le bambine crescono più velocemente e mostrano i primi segni della pubertà tra i 6 e gli 8 anni, mediamente due anni prima del normale. A quell’età iniziano a comparire i primi peli pubici e cominciano a crescere i seni, mentre attorno a 12 anni iniziano le prime mestruazioni. Il cambiamento è stato dapprima constatato nelle bimbe dei Paesi dell’Estremo Oriente e successivamente anche tra quelle italiane. I casi di pubertà precoce femminile sono raddoppiati, ma anche i maschi, negli ultimi anni, cominciano a mostrare un’anticipata maturità. La Dott.ssa Aurora Natalia Rossodivita, del Dipartimento di Pediatria Ambulatorio e Day Hospital di Endocrinologia Pediatrica del Policlinico Gemelli di Roma, spiega che le motivazioni del telarca (questa la definizione esatta della pubertà precoce) sono legate soprattutto a “fattori genetici, razziali ed etnici, ma sono importanti anche i fattori ambientali come le abitudini alimentari”. La ricerca è stata avviata in India, il primo Paese in cui si è notato questo andamento. La problematica si è riscontrata anche nelle bambine immigrate in Italia e provenienti da quelle zone. La pubertà precoce, però, non si è presentata tra le ragazzine immigrate con la propria famiglia di origine. Per capire meglio, bisogna differenziare bambini adottati da quelli trasferiti nella nostra nazione con la propria famiglia: i primi vivono il fenomeno chiamato “recupero della crescita”, un aumento di altezza e peso, fino ad arrivare anche al sovrappeso; i secondi, invece, solitamente mantengono la medesima alimentazione del loro Paese di origine. La Dott.ssa Rossodivita, spiega infatti che “alcuni ormoni prodotti dal tessuto adiposo, come la leptina e l’adiponectina agiscono sull’ipotalamo che attiva l’ipofisi e le gonadi, le ghiandole sessuali”. Il nesso tra aumento di peso e casi di pubertà precoce oggi è esistente anche per le ragazzine italiane. La pediatra conclude che un’altra motivazione del telarca sono le sostanze chimiche presenti nel DDT, che si comportano “come sostanze estrogeno-simili, attivando l’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi”. Nei Paesi in cui il DDT è ancora usato, queste sostanze sono presenti e resistono nell’ambiente per decenni, provocando questi disturbi. Tra l’altro, non vanno sottovalutati gli aspetti psicologici di questo problema; infatti, le bambine, vivendo prima del tempo, in un “corpo da grandi”, subiscono turbamenti psicologici, cambiamenti di umore e sentendosi diverse dalle loro coetanee, possono vivere difficoltà sociali. Fonte:Yourself.it