sabato 23 novembre 2013

Prematuri e QI

I bambini nati prematuri hanno problemi di apprendimento anche quando il loro quoziente intellettivo e' uguale a quello dei loro coetanei. Uno studio canadese, pubblicato sulla rivista 'Archives of Pediatric and Adolescent Medicine', rivela infatti che le gravidanze piu' brevi del normale danneggiano alcune specifiche capacita' cognitive dei neonati. Ruth Eckstein Grunau, del Centre for Community Health and Health Evaluation Research, in collaborazione con la University of British Columbia, ha selezionato 74 bambini (eta', 8-9 anni) con un Q.I. normale (punteggio superiore o uguale a 85) da un gruppo di 114 bambini nati prematuramente (peso alla nascita 800 g). Quindi, ha confrontato le loro capacita' cognitive con quelli di altri 30 coetanei, con caratteristiche sociodemografiche simili. I risultati hanno indicato che il 65% dei bambini prematuri, rispetto al 13% dei bambini di controllo, aveva dei problemi di apprendimento. La differenza era significativa e si manifestava soprattutto in alcuni 'settori', infatti, le difficolta' emergevano nel dare risposte scritte, nei compiti matematici, e nell'apprendimento della lettura. Questi problemi, a differenza di quanto succedeva nei bambini 'normali', risultavano associate a dei deficit di tipo visivo-spaziale e visivo-motorio. Secondo Grunau, questi risultati dimostrano che i neonati prematuri hanno una pesante 'ipoteca' sul loro futuro scolastico, anche quando i test neurologici non rivelano alcuna anomalia. Inoltre, i problemi di apprendimento di questi bambini andrebbero affrontati con metodi 'ad hoc' perche' hanno cause diverse da quelle degli altri bambini. Fonte AdnKronos

domenica 10 novembre 2013

Fasciare il bambino non fa bene alle anche

Fasciare il bebè, una vecchia tradizione riscoperta dai neogenitori per ridurre il pianto del neonato, potrebbe rivelarsi un rischio per lo sviluppo delle anche dei piccoli. Il monito arriva da uno studio pubblicato sugli 'Archives of Disease in Childhood', a firma dei chirurghi ortopedici inglesi. Secondo Nicholas Clarke, specialista del Southampton University Hospital, "questa tipologia di fasciatura che stringe gli arti del bebè limitandone i movimenti non permette il corretto sviluppo delle anche del neonato". Un pericolo condiviso anche dal Royal College of Midwives, la società scientifica inglese delle ostetriche, e da altri esperti che consigliano ai genitori di evitare la pratica.Le fasce sono da sempre usate in diverse culture, soprattutto in Africa, Sud America e Asia, con la convinzione che questo tipo di approccio, che avvolge e contiene il piccolo, simuli nel neonato la sensazione di essere ancora nel grembo materno. Ma allo stesso tempo la fascia tiene le gambe del piccolo dritte e ferme e limita così i movimento degli arti inferiori, una condizione che per gli esperti può alterare lo sviluppo dell'articolazione dell'anca. Secondo Clarke, "per consentire lo sviluppo dell'anca, le gambe devono essere in grado di piegarsi e di stendersi fuori dai fianchi. Questo - conclude - permette lo sviluppo naturale delle articolazioni". Fonte:adnkronos