giovedì 22 maggio 2014

Meccanismi dell'Autismo

Uno studio multicentrico statunitense sostiene che una disorganizzazione dell'architettura corticale in epoca prenatale potrebbe essere responsabile della malattia.Studio originale che cerca di far luce sulla genesi di una patologia che da anni è al centro dell'attenzione per la cattiva informazione creatasi intorno ad essa. Per leggere l'Abstract dell'articolo cliccare qui: http://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa1307491

giovedì 15 maggio 2014

Choosing wisely- Scegliere con saggezza

Il 35-40% dei ragazzi in età pediatrica presenta un’allergia che può essere alimentare, respiratoria (asma bronchiale e oculorinite), da farmaci, da veleno di imenotteri oppure da lattice; ma oltre il 30% dei bambini che vengono considerati allergici non lo sono realmente. Ad affermarlo, è la Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica (SIAIP), presieduta dal Professor Roberto Bernardini. Nell’ottica dell’appropriatezza diagnostico-terapeutica in materia di allergologia pediatrica, la SIAIP ha approvato un documento relativo allo ‘choosing wisely’ (‘scegliere con saggezza’), che indica cosa fare, ma soprattutto cosa non fare in questo campo per la salute del bambino. Un documento predisposto dalle Commissioni SIAIP, elaborato dal Consiglio Direttivo e dalla Presidenza della Società Scientifica, che ogni pediatra dovrebbe avere sulla sua scrivania per poter subito capire cosa non deve fare nelle più comuni patologie immuno-allergologiche”. Un’iniziativa, quella dello “choosing wisely”, insieme alle altre messe in campo dalla SIAIP, che ha lo scopo di realizzare un percorso diagnostico-terapeutico e preventivo in ambito immuno-allergologico, al fine di evitare una non appropriatezza nella diagnosi-terapia e nella prevenzione in ambito della immuno-allergologia pediatrica. Ecco i 16 consigli praticidettati dal documento: 1. NON controindicare le vaccinazioni 2.NON escludere un alimento dalla dieta solo per la presenza di IgE specifiche. 3. In caso di sospetta allergia alimentare NON eseguire test privi di validazione scientifica. 4. In bambini affetti da orticaria acuta NON eseguire di routine test allergologici. 5. NON diagnosticare una rinite come allergica senza una correlazione clinica con il tipo di sensibilizzazione per inalanti 6. Nel bambino con rinite allergica NON ritardare la terapia appropriata e, se i sintomi non sono controllati, utilizzare anche steroidi nasali e immunoterapia specifica. 7. Per i bambini allergici ai pollini si consiglia di ridurre l'esposizione allergenica 8. NON eseguire una dieta di eliminazione senza controllare la crescita e l’aspetto nutrizionale. 9. NON protrarre la dieta di eliminazione senza valutare periodicamente l’eventuale acquisizione della tolleranza. 10. Non prescrivere l’immunoterapia allergene specifica nel paziente con asma non controllato o precedenti di Anafilassi con l’immunoterapia specifica. 11. Nei bambini con dermatite atopica favorire l’allattamento al seno (senza dieta materna) per i primi sei mesi di vita. 12. Nei bambini con dermatite atopica considerare gli emollienti come il presidio base ma non aver paura di utilizzare lo steroide topico ai primi segni di ricaduta. 13. NON somministrare mucolitici in bambini con asma bronchiale. 14. NON fare il “pomfo di prova” per diagnosticare l’allergia ai medicinali. 15. NON “etichettare” il bambino come allergico a un farmaco solo sulla base del sospetto diagnostico. 16. NON prescrivere sempre esami in caso di Infezioni Respiratorie Ricorrenti. Per scaricare il documento cliccare il link: http://www.siaip.it/upload/1723_Choosing%20wisely.pdf

domenica 4 maggio 2014

Mamma, ho qualcosa in gola...

Ogni anno si contano 300 casi tra bambini e adolescenti fino a 14 anni di età, la seconda causa di morte accidentale tra i bimbi da 0 a 4 anni. Parliamo delle cose che i bambini metteno in bocca (caramelle, pezzi di frutta troppo grossi, pezzetti di giocattolo, palloncini ecc.) e danno soffocamento. Un bambino al giorno rischia di morire per un boccone andato di traverso e per questo la Federazione italiana medici pediatri (Fimp) ha dato vita nel 2013 a una task force di 100 pediatri che hanno avuto il compito di istruire in un corso ,genitori, nonni, babysitter e insegnanti sulla prevenzione e la gestione dell’emergenza-soffocamento in dieci regole. “Tra gli incidenti domestici – spiega Giuseppe Mele, presidente Fimp – l’inalazione di corpo estraneo è un evento tuttora ai primi posti tra quelli che avvengono nei primi anni di vita. Accade perché i bambini piccoli hanno la tendenza a portare alla bocca tutti gli oggetti che li interessano, perché spesso corrono mentre mangiano, perché ancora masticazione e deglutizione non sono perfettamente coordinate. Basterebbe però sapere che cosa fare e che cosa non fare quando un bambino dà segni di soffocamento per evitare una tragedia che colpisce 50 famiglie ogni anno: i presenti devono certamente chiamare aiuto, ma devono essi stessi, prima dell’arrivo di un soccorso specializzato, essere in grado di praticare le manovre salvavita basilari per la disostruzione perché ogni minuto, ogni secondo è prezioso”. Difatti è una delle più grandi paure dei genitori e una delle più frequenti domande nel corso delle visite periodiche, soprattutto nei primi due anni di vita del pargolo. Ecco le 10 regole: 1. Non dare ai bambini cibi solidi prima che siano in grado di masticarli e deglutirli, facendo attenzione soprattutto a caramelle e cioccolatini 2. Non lasciare alla portata dei bambini, se non sono sorvegliati da un adulto, oggetti piccoli che potrebbero incuriosirli: bottoni, perline, spille, monete, giocattoli od oggetti grandi che possano essere smontati in piccole parti 3. Acquistare giocattoli a norma, adatti per l'età dei figli, facendo attenzione che non si possano rompere o smontare in parti troppo piccine: per i bambini con meno di 10 mesi la sagoma dell'oggetto non deve essere inferiore a 30x50 millimetri, per i bimbi con meno di 3 anni il diametro deve superare i 31,7 millimetri 4. Se avviene un incidente, non farsi prendere dal panico, ma chiamare subito i soccorsi, sia facendo accorrere persone eventualmente nei paraggi che telefonando al 118 5. In attesa di aiuto, praticare le prime manovre di soccorso; in caso di dubbi, si può restare al telefono con l'operatore del 118 per avere precise indicazioni sul da farsi 6. Se il bambino ha più di tre anni, si deve sistemare leggermente prono in avanti con la testa verso il basso; quindi si danno 5 colpi decisi con il palmo della mano sulla schiena, in zona centro-laterale 7. Se così non espelle il corpo estraneo, si deve praticare la cosiddetta manovra di Heimlich: sistemare un pugno sopra l'ombelico, circondarlo con l'altra mano e spingere verso l'interno e in alto contemporaneamente per aumentare la pressione interna al torace e facilitare l'espulsione. La sequenza di colpi alla schiena e manovre va ripetuta fino all'arrivo dei soccorsi. 8. Se il bambino è piccolo cambia la posizione di intervento: ci si deve sedere sistemando il bimbo a faccia in giù sulle gambe, dando colpi sulla schiena dal centro verso l'esterno. Poi deve essere posto su un piano rigido praticando compressioni toraciche simili al massaggio cardiaco. Mai metterlo a testa in giù, perché non ci sono evidenze di efficacia. 9. Se la vittima è incosciente, bisogna aggiungere la rianimazione cardiopolmonare ovvero fasi di respirazione bocca a bocca alternate a un massaggio cardiaco 10. Una volta superata l'emergenza è comunque consigliabile sottoporre il bimbo a un controllo medico, per verificare ad esempio che non vi sia una polmonite ab ingestis provocata dal corpo estraneo rimasto nelle vie aeree.