venerdì 8 maggio 2009

Biberon e Tettarelle

Biberon…è facile dire “ lo allatto con il biberon e con la giusta tettarella..” ma di cosa è fatto questo biberon, di quale materiale è la tettarella ?
I materiali con i quali vengono realizzati le tettarelle dei biberon sono di due tipi: il silicone ed il caucciù.
Il primo è un polimero: prodotto chimico di origine sintetica a base di silicio (una sostanza che è presente in molte rocce e minerali). La tettarella in gomma bianca siliconica è trasparente, indeformabile, non assorbe gli odori ed i sapori e non subisce alterazioni anche dopo numerose sterilizzazioni, sia mediante bollitura che a freddo. Queste caratteristiche la rendono particolarmente adatta durante i primi mesi di vita. Il suo utilizzo è però limitato alla comparsa dei primi dentini poiché questi ultimi provocano facilmente incisioni che possono lacerare il materiale.
Il caucciù è una gomma naturale, più morbida, elastica e più resistente alle lacerazioni rispetto al silicone. Presenta però l'inconveniente di essere igroscopico (e quindi di assorbire acqua, ingrossandosi) e di trattenere gli odori. Può inoltre essere sterilizzato solo a freddo e non con la bollitura. Anche se è indicato dalla nascita, in realtà è adatto soprattutto quando inizia la fase della dentizione.
I biberon sono in plastica, altri in silicone, altri in plastica senza policarbonati che contengono bisfenolo A. Sembra ormai assodato il fatto che alcuni biberon sono ancora prodotti con l’utilizzo della plastica di policarbonato, nonostante diversi studi suggeriscano l’abbondono di questo costituente per tali oggetti avendo osservato la nocività di questo materiale.
La plastica al policarbonato avrebbe la proprietà di disperdere il bisfenolo che è una sostanza chimica capace di alterare gli ormoni i cui effetti sono già stati verificati sugli animali. Non esistono ancora evidenze sull’uomo, ma è già stato valutato dal Comitato Scientifico per l’Alimentazione Umana dell’Unione Europea e da ricerche americane come potenziale contaminatore ubiquitario della filiera alimentare. Non è un caso che lo scorso anno il Canada ha vietato la vendita di biberon costruiti con questa particolare plastica, così come gli Stati Uniti che stanno decidendo la messa al bando di tali biberon. Una decisione quest’ultima giusta e opportuna da quando soprattutto esistono sostituitivi della plastica di policarbonato che non prevedono nella loro costituzione né la presenza di bisfenolo né di ftalati.
A prendere il loro posto il PES, ovvero il polietersulfene che non rilascia alcun costituente anche ad alte temperatura e dopo lunghi utilizzi ed inoltre,il PES è totalmente sicuro e diversamente dalla maggior parte degli altri tipi di plastica, non assorbe odori, ha la stessa funzionalità del vetro ma è più leggero ed è molto resistente. Stessa attenzione rivolta al tappo, in polipropilene privo di bisfenolo e così come le tettarelle in silicone che ha preso il posto dei precedenti sistemi che utilizzavano nitrosamina.

In Italia/Europa le cose stanno però diversamente: i valori di BPA sono decisamente inferiori rispetto a quelli USA. L’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) , già nel 2006, ha chiaramente detto che una assunzione giornaliera di 0.05 mg per ogni chilogrammo di peso corporeo di BPA è il livello massimo tollerabile e che per un bebè allattato con un biberon in policarbonato anche non nuovissimo, questo limite non viene minimamente raggiunto. Anzi, un bambino di 3 mesi alimentato al biberon, che pesa attorno a 6 chilogrammi, dovrebbe consumare più del quadruplo del numero usuale di biberon di alimento al giorno prima di raggiungere tale valore.

Dunque non cambiate tutti i biberon …non c’è , dalle evidenze , una reale pericolosità per i nostri piccoli….
Cliccando sul titolo...bisfenolo e Istituto Superiore della Sanità

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