sabato 20 luglio 2013

Latte artificiale e crisi economica

La crisi economica mette a repentaglio anche l'assistenza sanitaria per i più piccoli. A svelarlo sono due indagini condotte da Paidòss, il neonato Osservatorio Nazionale sulla salute dell'infanzia e dell'adolescenza.   La prima, che ha coinvolto 600 pediatri di famiglia, ha svelato che stando a quanto osservato dai medici il 54% delle famiglie avrebbe deciso di risparmiare anche sui controlli diagnostici e specialistici per i più piccoli, mentre il 60% deciderebbe di svezzarli prima del previsto per risparmiare sul costo del latte artificiale, che nel 55% dei casi viene scelto in base al prezzo e non ai consigli del pediatra. Il 35% delle famiglie, invece, non dispone di risorse economiche sufficienti per acquistare regolarmente cibi studiati e prodotti espressamente per il bambini.   La seconda indagine, invece, ha coinvolto 1.000 genitori provenienti da tutta l'Italia e ha svelato che indipendentemente dalla Regione di residenza i costi per ciò che è necessario ai figli più piccoli sono troppo elevati. Il 57% si lamenta del prezzo dei pannolini, il 37% di quello degli apparecchi ai denti, il 25% di quello degli occhiali e il 21% di quello dei correttori ortopedici, ad esempio scarpe e plantari.   “Siamo di fronte ad una situazione che si profila allarmante – ha commentato Giuseppe Mele, presidente di Paidòss – Non sono solo le indagini diagnostiche a segnare il passo, ma anche la prevenzione nel suo complesso registra un preoccupante arresto; l’accesso ai servizi socio-sanitari si sta riducendo anche e soprattutto per i minori affetti da malattie croniche, disabili, per gli adolescenti con dipendenze e per tutti i 720 mila minori che in Italia vivono in povertà assoluta”. Il timore dei pediatri è che dal punto di vista sanitario la crisi possa sfociare nel peggioramento delle condizioni igienico-sanitarie in età pediatrica (10%), in una riduzione del ricorso alle vaccinazioni (8%), nel taglio delle forniture di farmaci e alimenti dedicati ai piccoli che soffrono di particolari malattie, magari rare (8%), nell'aumento di abitudini alimentari scorrette (7%) e nell'incidenza delle malattie infettive (7%) e di disturbi comportamentali e psichiatrici (4%). Non solo, secondo i medici la crisi porterà alla riduzione nei servizi di assistenza per le malattie croniche (19%) e della possibilità di accedere a visite specialistiche non erogate dal sistema sanitario nazionale (16%) o ad ambulatori soggetti al pagamento di ticket (15%). Fonte: sole24ore

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