lunedì 9 settembre 2013

Animali selvatici

Gli ultimi giorni di vacanze spesso si utilizzano per escursioni nei boschi o magari per qualche viaggio esotico, ma durante queste passeggiate può capitare ai bambini di incontrare un animale selvatico e, ingenuamente, di volergli fare delle carezze. Ma gli specialisti della Sitip (Società Italiana di Infettivologia Pediatrica) avvertono: anche un banale contatto conquesti animali può rappresentare un rischio altissimo, spesso mortale.Secondo i pediatri "Non soltanto i morsi di un animale selvatico, ma anche le leccate e i suoi graffi pur senza sangue possono trasmettere la rabbia, una malattia che, ancora oggi, è accompagnata da una mortalità altissima soprattutto in Paesi come l'Africa, l'Asia e l'America Latina".La Sitip sottolinea che "si stima che ogni anno la rabbia causi almeno 55 morti nel mondo, la maggior parte dei quali in Asia (56%) e in Africa (44%),particolarmente nelle aree rurali. Di questi decessi, il 99% dei casi di rabbia nell'uomo dipendono da rabbia canina. Le vittime dei morsi, in particolare di cane, sono tra il 30% e il 60% bambini al di sotto dei 15 anni. Più di 10 milioni di persone nel mondo vengono sottoposte ogni anno a trattamento post-contagio, a seguito di esposizione ad animali sospetti rabidi".In Italia, invece, casi di rabbia essenzialmente tra le volpi, sono ogni anno segnalati in Friuli-Venezia Giulia, in Veneto e nella Provincia Autonoma di Trento. L'ultimo caso di morte per rabbia si è verificato nel 1996 in una giovane donna di ritorno dalla luna di miele in Nepal a seguito di una leccata di cane senza segni di abrasione. Poche settimane fa si è registrato il caso di un bambino milanese morso da una scimmia durante un soggiorno a Bali, in Indonesia. Al rientro in Italia, i genitori si sono rivolti immediatamente al Centro per il Bambino Viaggiatore della Fondazione Irccs Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano. La professoressa Susanna Esposito,Responsabile del Centro e Presidente Sitip, con l'equipe della Unità diPediatria ad Alta Intensità di Cura della Clinica De Marchi, insieme al Direttoredi Presidio, il dottor Tiso e al Responsabile della Asl Milano Città, il dottor Faccini, sono prontamente intervenuti per iniziare la profilassi anti-rabbica post-esposizione.La dottoressa Esposito avverte: “Qualora ci si trovi in Asia, Africa e America latina è fondamentale presentarsi subito in Pronto Soccorso a seguito di leccate o morsi di animali selvatici quali cani, gatti, volpi, furetti, scimmie o pipistrelli. Infatti, questi animali possono essere un serbatoio del virus della rabbia, che causa una malattia quasi sempre mortale che deve essere prevenuta con la vaccinazione specifica e in alcuni casi con l'uso anche di immunoglobuline. La profilassi va effettuata il prima possibile e, quindi, se ci si trova in Paesi tropicali e il ritorno in Italia è previsto dopo alcuni giorni, è essenziale recarsi nell'ospedale del Paese in cui ci si trova". Fonte:farmscia.it

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