martedì 27 aprile 2010

Intolleranza al lattosio e Dieta lattea

Il National Institute of Health ha pubblicato recentemente uno studio sull'intolleranza al lattosio e sulle strategie per conviverci.Chi ne soffre non ha un enzima per digerire il lattosio, lo zucchero presente nel latte; in Italia come negli USA il disturbo è molto diffuso, si stima infatti che riguardi dal 21 al 25 per cento della popolazione. «Eliminare completamente latte e latticini dalla dieta, come molti pazienti credono sia necessario per evitare i disturbi, espone a carenze nutrizionali e deficit che alla lunga possono avere conseguenze sulla salute – ha dichiarato uno degli autori del documento, Robert Heaney della Creighton University –. I latticini sono i cibi più ricchi di calcio e vitamina D, privarsene significa mettere a rischio la salute delle ossa e non solo, visti i tanti studi che dimostrano l'importanza della vitamina D nella prevenzione di moltissime malattie». Le ricerche riesaminate dagli esperti americani rivelano anche un altro elemento, parecchio importante: la maggior parte degli intolleranti al lattosio può introdurre 12 grammi di lattosio al giorno (l'equivalente di una tazza di latte) senza o con pochissimi sintomi. L'enzime può essere somministrato al paziente per tollerare il lattosio, ma normalmente si segue una dieta di esclusione; poi, quando dopo qualche mese c’è una completa remissione dei sintomi, iniziamo a introdurre minime quantità di latticini,in maniera crescente. In questo modo quasi tutti, poi, riescono a mangiare piccole dosi di latticini senza conseguenze, introducendo ,soprattutto nei bambini, la vitamina D inplicata insieme al calcio, come detto, nella prevenzione del rachitismo.


"NIH Consensus Development Conference: Lactose Intolerance and Health", National Institute of Health 22/02/010

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