domenica 25 aprile 2010

Laura: storia di una bambina piccolissima

Il neonato pretermine è stato considerato per lungo tempo una non persona,incapace di percepire, elaborare, e ricordare gli stimoli che gli vengono proposti.Solo negli ultimi anni sono stati riconosciuti i diritti di "persona".Per la legge si definisce come aborto : il prodotto del concepimento con meno di 25 settimane e 5 giorni di età gestazionale.
Ma non e' sempre così.
La storia di Laura è il racconto della nascita di un prematuro di 25 settimane e del peso di circa 500 grammi e dei suoi genitori, del percorso che hanno fatto insieme in una Terapia Intensiva Neonatale fino al ritorno a casa.Il libro e' stato scritto dai genitori(Giovanna Cavalletti: Laura, Storia di una bambina piccolissima e della sua voglia di vivere; le maschere Marsilio editore) correlato dalle osservazioni di una psicanalista e da un neonatologo.
Il libro e' corto, rapido e di facile comprensione letteraria,ed è per tutti, ma per capirlo pienamente ha bisogno di avere "un certo vissuto" di quell'esperienza, sia malaguratamente come genitori, sia come operatori sanitari.
L'impatto di un genitore , soprattutto di una mamma, davanti ad un'incubatrice, che prolunga "la gestazione" del suo bambino come un utero, che la trova inadeguata ed incompleta, impreparata per la nascita prematura del proprio figlio; del padre che diventa importante nelle prime ore dopo il parto, tramite tra la TIN , i medici , le infermiere e la mamma, i parenti "fuori" in attesa.
Perche' quel "fuori" è infinito...non passa mai! Il padre diventa il contenitore delle ansie e delle paure della coppia, il messaggero delle prime cure ed attenzioni che la mamma fara' al piccolo appena in grado di vederlo e di toccarlo.
Ma ci sono anche gli/e infermieri/e ed i medici delle Terapie Intensive. Spesso non vengono capiti, vengono fraintesi, sembrano distaccati.lavorano, invece, con capacità e dedizione ad alleviare le sofferenze dei più piccoli, mettendo in giuoco la propria professionalità unita ad una grande umanità.Il lavoro in una TIN è massacrante: i bambini sono malati e spesso si lavora come su un'altalena tra la vita e la morte. Non è un'esperienza facile da affrontare quotidianamente.E il burn-out è sempre in agguato.
Questo libro è un buon motivo per conoscere un mondo sconosciuto ai più, il mondo dei "piccolissimi".

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