lunedì 17 maggio 2010

Scarpe e Deambulazione

Potrebbe sembrare banale leggere un articolo nel quale si parla di come scegliere la scarpa adatta al proprio bambino ma questa “scelta” rimane tra le piu’ problematiche per i genitori che arrivano al momento di farla. La scelta delle scarpe, è davvero fondamentale, visto che il piccolo si trova in una fase di crescita.
Iniziare a camminare e trovare il giusto baricentro per rimanere in piedi, e assumere una cattiva postura in questa fase, potrebbe poi comportare seri problemi per il suo sviluppo fisico futuro.
Ma è necessaria un po’ di fisiologia della deambulazione per “camminare” verso la scelta della scarpa adatta alle esigenze del nostro pargolo.
La maggior parte dei bambini inizia a camminare fra i 12 / 14 mesi.La deambulazione è preceduta solitamente dal gattonamento o da spostamenti a terra con varie modalità (da seduto, strisciando, in ginocchio) e da spostamenti in piedi tenendosi a vari sostegni: persone, mobili bassi, sedie.Il gattonamento va considerato come una vera e propria tappa nello sviluppo del bambino, una fase preparatoria che gli permette di acquisire sicurezza e abilità, e consapevolezza delle distanze, delle profondità e di sperimentare in sicurezza da terra, ostacoli e pericoli.Questa fase viene “saltata” da alcuni bambini.Ma che non gattonino o non sperimentino nessun tipo di spostamento a terra, non importa, cammineranno ugualmente bene con i loro tempi. Importante è che ogni bimbo abbia avuto la possibilità di stare a terra e imparare a spostarsi, che sia stato messo, nelle condizioni per farlo. Per tutto lo sviluppo va sollecitata e accompagnata la spinta naturale all’autonomia, motore primario della crescita e della vita stessa nella sua essenza principale. Il bambino non andrebbe mai messo in posizioni che non sa attivare e mantenere da solo e quindi anche per lo stare in piedi e per la deambulazione è importante che faccia le sue sperimentazioni e le sue conquiste da solo con le sue possibilità e i suoi tempi, noi adulti abbiamo il compito di stargli vicino, di incoraggiarlo, di gratificare i suoi sforzi ma non di sostituirci. All’inizio della deambulazione, il bambino cammina male, appare incerto, cade spesso, porta i piedi in fuori o in dentro. È necessario sapere che quando un bimbo inizia a camminare, conserva la stazione eretta con difficoltà, allargando le gambe e appiattendo i piedi sul terreno. È perfettamente normale perciò che il piccolo cammini con un'andatura incerta poiché la deambulazione richiede un notevole sforzo di coordinamento dei movimenti, e tenda a camminare con la massima base di appoggio portando uno o tutti e due i piedi in fuori, perché spesso la stabilità è migliore in questa posizione. L'atteggiamento in fuori, mono o bilaterale, dei piedini sarebbe dovuto alla persistenza della contrattura dei muscoli che ruotano all'esterno la gamba, come conseguenza di una scorretta posizione del feto in utero. il mantenimento di questo atteggiamento viene inoltre favorito quando si fa assumere al lattante una posizione a pancia in giù quando dorme, con i piedi ruotati all'esterno.Alcuni bambini invece, nei primi periodi in cui iniziano a camminare, mantengono la punta dei piedi in intrarotazione, quasi sempre a causa di una antiversione del collo del femore. Si intende con tale termine una particolare conformazione dell’asse del collo del femore, che presenta un angolo aperto in avanti di maggiore entità rispetto alla norma. Al di sotto dei tre anni di vita questa antiversione del collo del femore è ritenuta fisiologica ed è perciò considerata normale, in questi bambini, la marcia a punte in dentro poiché, per centrare la testa femorale all’interno dell’acetabolo (quella cavità semisferica dell’anca che si articola con la testa del femore), il bambino, quando cammina o sta in piedi, deve intraruotare il femore e di conseguenza tutto l’arto inferiore.Di conseguenza le rotule appaiono rivolte all’interno, come se si guardassero. Tutti questi problemi della deambulazione sono sempre destinati a risolversi spontaneamente con il passare del tempo.
La piattezza del piedino è dato dal grasso del tallone, in termini medici si chiama ” piede calcaneo-valgo”. Ma come dicevamo, lo sviluppo del piede è legato all’età del bimbo. Solo dopo i 3 anni si avrà la modificazione del piedino.
Le caratteristiche principali che devono soddisfare le scarpe, soprattutto nel caso del bambino, sono:
- Comodità;
- Flessibilità;
- Leggerezza

Le mamme tendono a comprare delle scarpe più grandi: il piede del bambino cresce e quindi, in tal modo, vorrebbero evitare di fare troppe spese a distanza di tempi ravvicinati. Le scarpe si comprano sempre del giusto numero.
Anche delle scarpe troppo strette potrebbero comportare dei problemi: oltre ad essere fastidiose e dolorose, possono far assumere al piede una conformazione sbagliata.
Per definire comode delle scarpe, lo spazio tra il piede e la scarpa, internamente, deve essere di circa 5 o 6 mm: le dita e il tallone (le estremità del piede) non devono essere troppo concentrate a ridosso delle pareti della scarpa.
L’altezza della scarpa deve essere tale da poter lasciare libera la caviglia nei movimenti.
In estate si preferiscono delle scarpe non chiuse, in modo da tenere il piedino fresco. Sono anche indicati le infradito, o dei sandali, dopo i 24 mesi di età del bimbo. Prima di quest’età, aperti ai lati e con 2 buchini sopra i piedini, i cosiddetti ” sandalini con gli occhi”. La scarpa per “gattonare” dovrà essere morbidissima ed elastica senza plantare anatomico, non deve irrigidire il piede nella posizione della camminata per questo deve essere flessibilissimo. Deve anche consentire al bambino i primi tentativi in piedi e i primi passi, per questo motivo la suola deve essere di vero cuoio molto flessibile con tasselli antiscivolo per aiutare il bambino a trovare il giusto equilibrio.
Fino ai 24 mesi è bene utilizzare delle scarpette che siano chiuse sia davanti che dietro in modo da proteggere dita e tallone. Le scarpine per i “primi passi”devono essere morbide comode e leggere con la suola non scivolosa e flessibile. Deve essere realizzata con pellami morbidi, la parte anteriore deve essere flessibile e non stretta per impedire il movimento delle dita. La parte posteriore deve avere un contrafforte solido che possa stabilizzare il calcagno, ma non deve ostacolare il movimento della caviglia.

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