domenica 12 settembre 2010

Le Anemie (Parte II)

L’anemia è caratterizzata da una diminuzione dei globuli rossi e, conseguentemente di emoglobina.
La classificazione più comune le distingue in:
° morfologica, in base al Volume Eritrocitario (macro-normo- microcitiche );
° funzionale , in base alla Patogenesi (da ridotta produzione, da aumentata distruzione);
°mormo-funzionale, (microcitiche ipocromiche, macrocitiche , normocitiche normocromiche).
Le patologie corrispondenti sono classificabili in base al meccanismo che genera l’anemia: così nelle anemia da ridotta produzione di eritrociti troviamo una a. microcitica ipocromica come la carenza di ferro ,le anemie megaloblastiche da carenza di Vitamina B12 o di folati , l’aplasia midollare con un possibile difetto intrinseco della cellula staminale emopoietica di varia etiologia, le forme talassemiche , anemie emolitiche congenite classificate anche come anemie da aumentata distruzione di globuli rossi. In quest’ultima categoria troviamo tutte le sferocitosi, le emoglobinopatie, le alterazioni enzimatiche, presenti ad esempio, nel deficit di glucosio 6 fosfato deidrogenasi. Anche i danni meccanici legati alla maggior distruzione degli eritrociti da parte della milza, da farmaci, da autoanticorpi, da agenti chimici e fisici. In ultimo dobbiamo ricordare le anemie da predita di plasma e sangue , e dunque di globuli rossi, in conseguenza di emorragie acute o forme croniche.
Il sintomo più evidente dell’anemia è il pallore rilevabile a carico della cute e delle mucose visibili, la più accessibile delle quali è quella palpebrale; sono comuni inoltre stanchezza, astenia, ed in alcuni casi irritabilità. L'anemia viene valutata sia dai segni clinici ma anche considerando il numero dei globuli rossi (ridotto),e la concentrazione dell'emoglobina (Hb), Se diminuiscono i globuli rossi, quindi diminuisce anche l’Hb e il trasporto di ossigeno alle cellule. Di conseguenza una condizione di anemia comporta, come suddetto, oltre al pallore e all’affaticamento muscolare, tachicardia (aumento dei battiti cardiaci), fino a gravi scompensi del cuore e del sistema nervoso.
Tutte queste anomalie di numero e forma dei globuli rossi sono messe in evidenza da un semplice esame del sangue, l'emocromo (la grandezza del globulo rosso viene definito MCV=volume corpuscolare medio), dallo striscio periferico che permette, strisciando una goccia di sangue su di un vetrino, una valutazione della quantità e della forma direttamente al microscopio ottico. Per definire la diagnosi si valuta anche il conteggio dei reticolociti (che rappresentano i globuli rossi giovani), che permette di distinguere le forme di anemia dovute a mancata produzione midollare (reticolociti ridotti) dalle forme con eccessiva distruzione di globuli rossi (reticolociti aumentati); il test di Coombs che rivela la presenza di anticorpi che distruggono i globuli rossi, positivo nelle anemie immuni; la bilirubina (quella dell’ittero!!) che è aumentata nelle anemie emolitiche, cioè caratterizzate dalla distruzione nel sangue dei globuli rossi; l'esame del midollo e la biopsia ossea necessario nelle anemie da ridotta produzione midollare e l'estensione delle indagini ai familiari nelle anemie ereditarie.
Per la terapia, nelle forme da carenza di ferro il più delle volte basta somministrare il ferro superando il problema che ha determinato la carenza .Nelle perdite acute di sangue (in seguito a grave emorragia) o distruzione si rende necessaria la trasfusione. Oggi la trasfusione di sangue intero non trova indicazione, salvo rare eccezioni (ad esempio nel neonato per l'exanguino-trasfusione). Si preferisce infondere globuli rossi concentrati, generalmente quando il tasso di Hb scende al di sotto di 8 grammi (ma nelle perdite croniche, cioè che avvengono lentamente, si può attendere fino a valori molto più bassi). La splenectomia (asportazione della milza) e il trapianto di midollo osseo possono guarire le forme ereditarie più gravi (omozigote).

Continua con anemie III: problemi ematologici del neonato e del lattante

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