martedì 15 aprile 2008

Storie

Penso da molto tempo di scrivere un articolo di "vita vissuta". Una storia che ricorda un segno, un momento, un gesto, un faccino di bambino che non scompare dalla mente e che probabilmente non si dimentichera' mai. Uno spaccato di vita professionale e umana vista non solo dal punto di vista del neonatologo ma anche dell'uomo e del padre.
Ma e' difficile...quando ripensi a quell'evento che non sbiadisce ti prende un nodo alla gola e ti fai mille domande, ti assalgono mille dubbi, mille particolari sia che sia stato un evento negativo, sia positivo. Ma purtroppo spesso rimangono solo quelli negativi e acquistano un'aurea magica e romanzata quelli positivi. Per quelli negativi, devi ripensare e superare l'impasse e prendere coscienza che il ricordo, la memoria e' fondamentale nel cammino di un uomo e permette di non cadere negli stessi errori e perseverare in essi e tirar fuori da quell'esperienza almeno una piccola percentuale di positivita'. Per quelli positivi: devi gioire e sapere che la tua forza e la serenita' con la quale hai affrontato l'evento possono essere stati determinanti , insieme alla tua professionalita', ma che la dea bendata devi averla sempre dalla tua parte.
Ora vorrei raccontarvi una storia, ma e' notte e ho passato una dura giornata nel mio reparto di Terapia Intensiva Neonatale. Tornero' per scriverla, ma vorrei che qualcuno di voi desse un contributo , un'esperienza su queste pagine, iniziasse dove io questa sera ho tentennato forse per trovare le giuste parole per cominciare un racconto.So' che molti di voi vorrebbero farlo..da tempo. E' il momento!

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