domenica 31 gennaio 2010

Bambini in Viaggio

Il bambino puo’ andare ai Carabi o meglio che vada al mare dai nonni ?? La montagna…o la collina??
Classica domanda di genitori che stanno per programmare la sognata vacanza annuale, ma non c’è nessuna controindicazione se state organizzando un viaggio con un bambino piccolo. L'importante è organizzarsi per tempo, scegliere una meta che si adatti alle sue esigenze e pensare a tutto quello che potrebbe servirvi durante il soggiorno fuori casa. Insomma, optare per un viaggio a "misura di bambino". Gli adulti si adattano in poche ore ad un nuovo ambiente e alle relative differenze climatiche, il bambino ha bisogno di qualche giorno fino ad una settimana. Affrontare dunque questo cambiamento per un solo fine settimana è spesso controproducente, soprattutto se il viaggio per raggiungere la località è lungo più di 4 ore (nei primi mesi di vita, se non strettamente necessari, andrebbero evitati i viaggi lunghi che superino i tempi di intervallo tra un pasto e l'altro specie se non si è in condizione di poter alimentare il piccolo). Il bambino potrebbe diventare irritabile, presentare alterazioni dei ritmi del sonno, stitichezza, inappetenza. Evitare di viaggiare nelle ore troppo calde, qualunque mezzo si usi, perché il bimbo piccolo ha una termoregolazione (l’adattamento del corpo alle temperature esterne), molto meno efficiente dell'adulto. La S.I.P. (Società Italiana di Pediatria) ha elaborato una “Carta dei Diritti del bambino in Vacanza”. Ne anticipiamo i punti essenziali, segnalandovi il link per la visione completa della Carta. http://www.bimbinsalute.it/pdf/Diritti_bambino_vacanza.pdf

“Carta dei Diritti del bambino in vacanza
Diritto al rispetto
Di fondamentale importanza nella vacanza di un bambino piccolo è il rispetto dei suoi tempi, con particolare riguardo soprattutto a quelli relativi all'alimentazione e al riposo: andare a letto possibilmente alla solita ora, mantenere il riposino pomeridiano, non variare di troppo l'orario dei pasti, evitare viaggi faticosi, considerando che un bambino si stanca prima e più di un adulto. Prima dei tre-quattro anni un bambino non è ancora in grado di apprezzare i luoghi e le situazioni in cui viene condotto. Una vacanza che richiede spostamenti frequenti e anche faticosi, probabilmente per lui rappresenterà solo una fonte di stanchezza e disagio e non avrà alcun beneficio compensativo derivante dalla bellezza dei posti visitati. Un adolescente, invece, è già in grado di apprezzare le bellezze di un viaggio in posti nuovi o di una città d'arte, ma ha anche una grande esigenza di socializzazione, per cui sarebbe sempre opportuno garantirgli una vacanza in cui abbia anche la possibilità di stare in compagnia non solo di adulti.

Prima delle vacanze estive o invernali molti genitori chiedono al pediatra consigli su dove portare il bambino in vacanza. Ricordate che le vacanze servono per tutti e non solo per i bambini. Una bella vacanza ristoratrice aiuta una famiglia a riprendersi dalle fatiche del lavoro e a uscire dalla routine oltre a permettere a tutti di stare insieme. Se il bimbo è piccolo però non andate in zone troppo lontane dove non esiste la possibilità di trovare un medico o una farmacia. Oppure ancora non andate all'estero in località a rischio di malattie come la malaria o la semplice diarrea del turista.
Ricordatevi che durante le vacanze la possibilità di passare più tempo con i vostri bambini può essere utile per insegnare loro, ulteriormente, il rispetto per l'ambiente e la natura, nonché il rispetto per la cultura e le tradizioni diverse dalle nostre che potremmo trovare nei luoghi in cui decidiamo di trascorrere i nostri giorni di ferie.”

Mi rendo conto che la domanda iniziale rivolta al vostro pediatra deve trovare delle risposte: un piccolo Vademecum , potrebbe aiutare a risolvere una parte degli affannosi interrogativi.
I “Consigli per il Viaggio” nel prossimo articolo….

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