sabato 20 aprile 2013

Unicef: Italia agli ultimi posti in Europa

L'Italia al 22° posto su 29 Paesi nella classifica che valuta il benessere dei bambini nelle diverse nazioni. Alle spalle di Spagna, Ungheria e Polonia, prima di Estonia, Slovacchia e Grecia. In particolare, l’Italia è al 23° posto nell’area del benessere materiale, al 17° posto nella salute e sicurezza, al 25° posto nell'istruzione; al 21° posto per quanto riguarda le condizioni abitative e ambientali.In Italia il 17% dei bambini – pari a circa 1.750.000 minorenni – vive sotto la soglia di povertà. Insieme agli altri Paesi dell’Europa meridionale – Portogallo, Grecia e Spagna – l’Italia si trova nella terza fascia più bassa della classifica sulla povertà infantile relativa, con il 17% dei bambini sotto la soglia di povertà. Si registra inoltre il più alto tasso 'Neet' (Not in Education, Employment or Training) di tutti i Paesi industrializzati, dopo la Spagna, con l’11% dei giovani che non sono iscritti a scuola, non lavorano e non frequentano corsi di formazione. Ma, all'inizio degli anni 2000, è stato ridotto il bullismo del 60%, tanto che è il Paese industrializzato che registra il tasso più basso di bambini che hanno subito atti di bullismo (11%). Di contro, però, l'Italia ha il tasso più basso tra i Paesi industrializzati di bambini che svolgono quotidianamente esercizio fisico. Ha la quarta percentuale più bassa per le gravidanze in età adolescenziale, essendosi ridotto il tasso di fertilità tra le adolescenti di un terzo nel corso degli anni 2000 e il 4° tasso più basso di abuso di alcol, ma si classifica al 22° posto per il tasso di fumo tra gli adolescenti. L'Italia ha il più basso tasso di mortalità infantile in Europa meridionale (9° posto) ma i bambini italiani sono esposti a uno dei livelli più alti di inquinamento atmosferico tra tutti i Paesi industrializzati (26° posto). Non solo. Occupa il 24° posto per i risultati scolastici conseguiti, prima di Spagna e Grecia; una posizione migliorata di dieci punti nel corso degli anni 2000. Ha il 6° tasso più alto di iscrizione prescolare, alla pari con la Norvegia e occupa il 22° posto per la partecipazione a forme di istruzione superiore. Quando sono i bambini stessi a valutare la propria qualità di vita, l’Italia risale dal 22° al 15° posto. Durante gli anni 2000 il Belpaese ha dimezzato, portandolo al 13% (posizionandosi al 20° posto della classifica), il tasso di bambini che dichiara di vivere in famiglie con ricchezze limitate. Si classifica al 20° posto nell’auto-valutazione dei bambini dei loro rapporti con genitori e compagni di scuola. Il 68,5% pensa che i loro compagni di classe siano gentili e disponibili (14 ° posto), mentre il 79,7% non ha difficoltà a parlare con le madri (21° posto) e il 59,9% con i padri (25° posto). Fonte: DdnKronos

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