venerdì 24 maggio 2013

Prematuri: meglio la sopravvivenza negli ultimi 10 anni

La percentuale di sopravvivenza dei bambini nati ''altamente pretermine'' (cioe' prima dell'8* mese di gravidanza) e' aumentata negli ultimi 10 anni del 10% per i nati tra la 24esima e la 25esima settimana e del 16% tra quelli nati tra la 26esima e la 27esima settimana. Sono i risultati preliminari che emergono dal progetto EPICE (Effective Perinatal Intensive Care in Europe) promosso in Italia dall'Ospedale Pediatrico Bambino Gesu' insieme con l'Agenzia di Sanita' Pubblica del Lazio. Nel nostro Paese queste nascite rappresentano soltanto l'1%, circa 5.500 l'anno, ma contribuiscono ancora a circa la meta' delle morti infantili. Il progetto EPICE, ha lo scopo di contribuire al miglioramento della sopravvivenza e delle condizioni di salute a distanza dei bambini "nati pretermine'' attraverso la promozione di interventi preventivi e terapeutici basati su evidenze scientifiche. Nel corso di un recente convegno presso l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesu' sulle ''Cure perinatali efficaci in Europa: come trasferire i risultati della ricerca nella pratica clinica'', sono stati discussi i primi risultati. Il progetto registra informazioni da 19 regioni in 11 Paesi europei. Per le tre regioni italiane che partecipano allo studio, Lazio, Emilia Romagna e le Marche, sono stati raccolti dati relativi a 22 reparti di Ostetricia e di Terapia Intensiva Neonatale con circa 1300 bambini nati prima delle 32 settimane. Tra i 1123 nati vivi, circa un terzo e' nato da parto plurimo. Nel complesso, dai dati rilevati nelle tre regioni, la sopravvivenza dei nati pretermine e' stata dell'86.3%, con un significativo miglioramento (+5.8%) rispetto a quanto rilevato da uno studio simile realizzato in Lazio, Marche e Toscana nel 2003-2004 (80.5%). In particolare, tra i bambini nati tra la 24esima e la 25esima settimana la sopravvivenza e' passata dal 40% al 50%, per quelli nati tra la 26esima e la 27esima e' salita dal 71% al 87%. Dalla 28esima settimana in avanti la sopravvivenza era comunque gia' superiore al 90%. Il 95% dei bambini analizzati sono nati presso un centro perinatale di livello avanzato. Di questi, oltre il 90% ha ricevuto il cortisone in utero attraverso la somministrazione del farmaco alla madre per una migliore maturazione dei polmoni. "Il progetto permettera' di costruire un quadro concettuale e metodologico entro cui sviluppare la ricerca scientifica del futuro sull'efficacia degli interventi sanitari per questi bambini'' spiega Marina Cuttini, Responsabile di Epidemiologia e Biostatistica del Bambino Gesu'. ''La necessita' di una collaborazione europea e' sorta dalla constatazione che i tassi di mortalita' e morbilita' dei bambini nati altamente pretermine variano tra i diversi Paesi e anche all'interno dello stesso Paese." Fonte : Asca

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