venerdì 27 settembre 2013

Vaccinazione e "libertà di vaccinare"

Vaccinazioni sotto attacco, soprattutto in rete. Il 95% dei siti sul tema propongono infatti tesi contrarie e allarmistiche sui rischi dei vaccini e per l'abolizione di quelli obbligatori. Una 'campagna' che allarma gli esperti, preoccupati di perdere i risultati positivi ottenuti fino ad oggi con questa arma di prevenzione nel caso in cui le coperture vaccinali si riducessero. I timori sono stati espressi da medici, ricercatori e rappresentanti istituzionali nel corso della conferenza stampa della Federazione italiana dei medici pediatri (Fimp), dedicata alla medicina di genere,tenutasi il 18 settembre e anche tema al centro del congresso Fimp in programma dal 26 settembre nella capitale. "Cliccando su internet alla voce vaccinazione - spiega Giampietro Chiamenti, referente rete vaccini Fimp - su 100 siti trovati 95 sono 'antivaccinazione'. Questo probabilmente perché chi propugna queste tesi, sempre più diffuse, tende a fare proseliti, mentre tutti quelli che considerano le vaccinazioni per quelle che sono, ovvero la più potente arma di prevenzione contro le infezioni, non usa la rete per informare". A tutto questo si aggiunge che, vista la riduzione dei casi di malattie infettive dovuto proprio alle vaccinazioni, "cala - continua l'esperto - la percezione del rischio. Sull'obbligo, poi, ci sono dei fraintendimenti. Oggi in Italia sono obbligatorie solo 4 vaccinazioni (tetano, difterite, polio e epatite), mentre sono raccomandati 15 vaccini, che diventeranno 16 quando si aggiungerà il meningococco B, un'infezione temibilissima con gravi rischi. E la prevenzione, di questa come di altre malattie, si fa prevalentemente con il vaccino". Dello stesso parere Stefania Iannazzo, del ministero della Salute, che ha ricordato come il calo di 'fiducia' nelle vaccinazioni sia un dato condiviso con altri Paesi avanzati e legato ad un 'percorso naturale' nella storia delle vaccinazioni. "Le malattie infettive, prima dell'introduzione delle vaccinazioni, sono per i cittadini frequenti, tangibili, quindi fanno paura. La diffusione dei vaccini fa diminuire i casi ed anche i timori. In questa fase si registra sempre una maggiore sfiducia nello strumento e nelle istituzioni che lo propongono. Ma è proprio in questo momento che occorrono politiche di sostegno". Fonte : Adnkronos Salute

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