lunedì 23 dicembre 2013

Dai il meglio di te

Madre Teresa di Calcutta e'una delle persone che stimo di piu'.Vorrei valere solo un milionesimo di quello che valeva lei in questa vita terrena.Così per il mio augurio di Natale vi lascio un suo scritto,sempre valido e attuale in ogni tempo e luogo. Auguri e Buon Natale!!! L'uomo è irragionevole, illogico, egocentrico NON IMPORTA, AMALO Se fai il bene, ti attribuiranno secondi fini egoistici NON IMPORTA, FA' IL BENE Se realizzi i tuoi obiettivi, troverai falsi amici e veri nemici NON IMPORTA, REALIZZALI Il bene che fai verrà domani dimenticato NON IMPORTA, FA' IL BENE L'onestà e la sincerità ti rendono vulnerabile NON IMPORTA, SII FRANCO E ONESTO Quello che per anni hai costruito può essere distrutto in un attimo NON IMPORTA, COSTRUISCI Se aiuti la gente, se ne risentirà NON IMPORTA, AIUTALA Dà al mondo il meglio di te, e ti prenderanno a calci NON IMPORTA, DA' IL MEGLIO DI TE

venerdì 20 dicembre 2013

Italia a misura di Bambini??? Ai Pediatri Italiani non sembra affatto!

Durante il 68/esimo Congresso della Società italiana di pediatria (Sip) i pediatri annunciano: "L'Italia non è un paese per bimbi". Un lungo elenco di fatti lo dimostra: “I seggioloni nei ristoranti sono ormai merce rara. Siamo uno dei paesi agli postis su questo fronte. Per non parlare degli spazi dedicati all’allattamento, anche questi insufficienti, soprattutto nei centri commerciali”, sottolinea Marcello Giovannini, professore di pediatria all’Università Statale di Milano e Presidente della Società italiana di Nutrizione Pediatrica (Sinupe). “Abbiamo una percentuale di posti negli asili nido che è tra le più basse al mondo", rincara il presidente della Sip, Alberto Ugazio, "Se a livello europeo è previsto che il 33% dei bimbi trovi posto nei nidi, l’Italia si ferma poco sopra il 22%. Siamo indietro anche rispetto ai Paesi vicini, come Francia e Germania. E ci distinguiamo in negativo soprattutto per quanto riguarda i nidi aziendali, uno strumento che cambierebbe radicalmente la vita delle mamme”. Le metropoli, nello specifico, spiccano come città ostili ai più piccoli, “dove è sempre più difficile, e poco salutare, circolare a piedi o in bicicletta”, alle prese con auto, traffico e gas di scarico, sostiene Ugazio. La lotta “per un’Italia più a misura di bambino” diventa dunque “l’obiettivo più importante e strategico per la Pediatria Italiana”. I dottori dei piccoli lanciano anche un appello ai politici, nazionali e locali: “Bisogna riportare il bambino al centro delle scelte sociali e politiche del Paese, perchè oggi il quadro è davvero sconfortante”, sostiene Ugazio. “Siamo il Paese che nel 2010 ha fatto meno bambini (è nostro il tasso più basso di natalità al mondo: 1,2 nati per donna fertile) e già questo dimostra lo scarso interesse per i bambini. Il nostro appello ai politici riguarda anche la spesa per la famiglia, oggi ferma all’incirca all’1,2% del Pil, contro una media europea del 2,2% e percentuali che in Germania e Regno Unito arrivano anche al 3,5%”. Purtroppo, prosegue, “oggi si registra lo scarso interesse della politica in generale e delle amministrazioni locali per la mamma, il bimbo e la famiglia. Forse perchè i bambini non votano, i loro diritti passano in secondo piano”. Poca l’attenzione anche a qualità dell’aria e a sicurezza alimentare: “Oggi i nemici del sistema immunitario", fa presente Alessio Fasano dell’università di Baltimora, "si sono moltiplicati rispetto al passato. Dobbiamo difenderci da sostanze chimiche e cancerogene, e da alimenti mai visti prima. E non a caso ci troviamo davanti a epidemie di asma, ad allergie alimentari sempre nuove. Dobbiamo renderci conto che è proprio in età pediatrica che si gioca il futuro degli adulti di domani. Spero che la classe politica ascolti per una volta la classe medica e collabori per migliorare la qualità della vita dei più piccoli”. Secondo i pediatri, anche gli spot televisivi potrebbero aiutare ad ottenere dei risultati sul fronte 'baby-friendly': “Oggi il bambino, soprattutto per il marketing, è un oggetto più che un soggetto”, osserva Giovannini. Da un monitoraggio sulle pubblicità televisive dei due canali italiani più seguiti dagli adolescenti (Italia 1 e Canale 5) emerge uno squilibrio a favore di carboidrati e dolci, che insieme sono protagonisti del 55% degli spot, contro lo 0,6% delle verdure. Tutti questi problemi, conclude Ugazio, “vanno affrontati al più presto, se non vogliamo che il nostro diventi un Paese di vecchi”. Fonte:La Voce

venerdì 13 dicembre 2013

Frutta e verdura: scoprila, gustala, sceglila!!

La tematica Frutta-Verdura è un argomento difficile da far "digerire" ai bambini.Difficile è convincerli ad assumere la giusta dose di frutta e di verdura.La frutta e non di meno la verdura sono prodotti indispensabili per la crescita armonica dell'organismo e non dovrebbero mai mancare nella dieta dei nostri piccoli.Come si può vedere dalla nuova Piramide Alimentare , la frutta e la verdura sono alla base di una buona alimentazione e devono essere consumati giornalmente. Si deve spingere al consumo abituale a partire dalla tenera età. Un progetto Franco-Italiano " Frutta e verdura: scoprila, gustala e sceglila con il patrocinio della Alimos, società operante nel settore agro-alimentare, insieme a Intertel (www.interfel.com), affronta questa tematica con un programma triennale per consolidare l'uso a tavola di questi prodotti.Sviluppare in bambini e adolescenti la conoscenza di frutta e verdura , tramettendo loro il desiderio di inserire tali prodotti nelle proprie abitudini alimentari. I bambini potranno così essere invogliati al consumo della frutta e della verdura fresca attraverso un insieme di attività didattiche che hanno come fine ultimo l'accrescere l'attenzione verso le qualità di questi alimenti, valorizzando la loro scoperta sensoriale. Le attività previste si svolgono nelle campagne, nelle gite in fattoria,seguendo tutta la filiera produttiva, attraverso momenti di divertimanto e apprendimento.http://www.frutti-veggi.eu/.Il programma prevede tre sezioni a seconda della fascia d'età e dunque del target da sensibilizzare:I bambini dai 6 agli 11 anni in Francia, i bambini dai 3 ai 5 anni e gli adolescenti dagli 11 ai 18 anni in Italia.

sabato 7 dicembre 2013

Omaggio a Mandela






 
“La morte è inevitabile. Quando un uomo ha compiuto quello che ritiene essere il suo dovere nei confronti della sua gente e del suo Paese, può riposare in pace.”

domenica 1 dicembre 2013

Aggressività e bollicine....

Lo sapevate che i bambini che consumano elevate quantità di bevande gassate potrebbero essere più aggressivi od avere una probabilità maggiore di esserlo.Uno studio effettuato da alcuni ricercatori della Columbia University mette in correlazione l'abuso di bevande gassate addizionale con zucchero e comportamenti aggressivi e negativi in una coorte di 2929 bambini tra i 4 e i 5 anni, provenienti da 20 città diverse degli Stati Uniti d'America.Ma il dato rilavante è che la maggior parte di bambini proviene da situazioni familiari, sociali, affettive molto particolari e problematiche (abusi sessuali, madri depresse, padri in istituti di pena,).Inoltre una alimentazione basata sul eccessivo uso di dolci e sregolata, condiziona il comportamento familiare e sociale del bambino.Lo studio non spiega se il contenuto delle bevande possa causare l'effetto sul comportamento ma l'uso eccessivo della bevanda gassata è l'evidenza dello studio che sottolinea una forte correlazione tra quest'uso eccessivo di bevande e un aumento dell'aggressività. Nel nostro paese quest'argomento è poco sentito ma oltreoceano è un argomento rilevante. Per leggere lo sudio cliccare sul seguente indirizzo: http://crcw.princeton.edu/workingpapers/WP13-10-FF.pdf

sabato 23 novembre 2013

Prematuri e QI

I bambini nati prematuri hanno problemi di apprendimento anche quando il loro quoziente intellettivo e' uguale a quello dei loro coetanei. Uno studio canadese, pubblicato sulla rivista 'Archives of Pediatric and Adolescent Medicine', rivela infatti che le gravidanze piu' brevi del normale danneggiano alcune specifiche capacita' cognitive dei neonati. Ruth Eckstein Grunau, del Centre for Community Health and Health Evaluation Research, in collaborazione con la University of British Columbia, ha selezionato 74 bambini (eta', 8-9 anni) con un Q.I. normale (punteggio superiore o uguale a 85) da un gruppo di 114 bambini nati prematuramente (peso alla nascita 800 g). Quindi, ha confrontato le loro capacita' cognitive con quelli di altri 30 coetanei, con caratteristiche sociodemografiche simili. I risultati hanno indicato che il 65% dei bambini prematuri, rispetto al 13% dei bambini di controllo, aveva dei problemi di apprendimento. La differenza era significativa e si manifestava soprattutto in alcuni 'settori', infatti, le difficolta' emergevano nel dare risposte scritte, nei compiti matematici, e nell'apprendimento della lettura. Questi problemi, a differenza di quanto succedeva nei bambini 'normali', risultavano associate a dei deficit di tipo visivo-spaziale e visivo-motorio. Secondo Grunau, questi risultati dimostrano che i neonati prematuri hanno una pesante 'ipoteca' sul loro futuro scolastico, anche quando i test neurologici non rivelano alcuna anomalia. Inoltre, i problemi di apprendimento di questi bambini andrebbero affrontati con metodi 'ad hoc' perche' hanno cause diverse da quelle degli altri bambini. Fonte AdnKronos

domenica 10 novembre 2013

Fasciare il bambino non fa bene alle anche

Fasciare il bebè, una vecchia tradizione riscoperta dai neogenitori per ridurre il pianto del neonato, potrebbe rivelarsi un rischio per lo sviluppo delle anche dei piccoli. Il monito arriva da uno studio pubblicato sugli 'Archives of Disease in Childhood', a firma dei chirurghi ortopedici inglesi. Secondo Nicholas Clarke, specialista del Southampton University Hospital, "questa tipologia di fasciatura che stringe gli arti del bebè limitandone i movimenti non permette il corretto sviluppo delle anche del neonato". Un pericolo condiviso anche dal Royal College of Midwives, la società scientifica inglese delle ostetriche, e da altri esperti che consigliano ai genitori di evitare la pratica.Le fasce sono da sempre usate in diverse culture, soprattutto in Africa, Sud America e Asia, con la convinzione che questo tipo di approccio, che avvolge e contiene il piccolo, simuli nel neonato la sensazione di essere ancora nel grembo materno. Ma allo stesso tempo la fascia tiene le gambe del piccolo dritte e ferme e limita così i movimento degli arti inferiori, una condizione che per gli esperti può alterare lo sviluppo dell'articolazione dell'anca. Secondo Clarke, "per consentire lo sviluppo dell'anca, le gambe devono essere in grado di piegarsi e di stendersi fuori dai fianchi. Questo - conclude - permette lo sviluppo naturale delle articolazioni". Fonte:adnkronos

domenica 27 ottobre 2013

Olio extravergine d'oliva:occhio alla frode...

Comprare un olio extravergine d'oliva per il vostro bambino non sembra un'operazione complessa.Fare la spesa con prodotti di qualita'o magari biologici e' la nostra missione per la dieta mediterranea dei nostri figli...ma siamo sicuri della qualità' , dell'affidabilità dei prodotti? Scrivevo dell'olio perche' mi interesso di alimentazione pediatrica, che e' il mio lavoro, ma anche perche' conosco bene l'impegno e la passione che le piccole aziende italiane, prodruttrici di olio,mettono nel loro lavoro, e la differenza di un olio extravergine " vero" usato nelle pappe dei nostri bambini messo al confronto di altri oli...venduti come tali? Leggevo un articolo al riguardo su Agroalimentarenews.com sulle sofisticazioni degli innumerevoli oli commerciati in Italia.Sono rimasto stupito delle cifre che riporta, a tal punto che non faccio ulteriori commenti ma vi rimando all'articolo originale: http://www.agroalimentarenews.com/news-file/Extravergine--la-truffa---sempre-in-agguato.htm Attenti all'acquisto!!!!

sabato 26 ottobre 2013

Un nuovo batterio causa di carie infantili

Un team di ricercatori statunitensi, guidati da Anne Tanner,e'giunto a scoprire il ruolo fondamentale del batterio Scardovia wiggsiae, un microrganismo finora sconosciuto. Lo studio di ricercatori del Forsyth Institute di Cambridge, un centro odontoiatrico specializzato, è stato pubblicato sul Journal of Clinical Microbiology e ha coinvolto 80 bambini. Metà di essi soffrivano già di vari disturbi ai denti. Fra i microbi individuati anche lo Streptococcus mutans, che fino ad oggi è stato considerato il responsabile principale nel processo di formazione della carie. Il nuovo batterio però è risultato presente anche nelle bocche di bambini che, nonostante avessero la carie, non mostravano l'altro microrganismo, il che fa supporre che Scardovia wiggsiae non abbia bisogno dello Streptococcus mutans per produrre gli effetti nocivi della carie. “La principale implicazione clinica di questo studio è l’espansione delle conoscenze del microbioma della carie infantile e l’identificazione di una nuova specie batterica come possibile responsabile della malattia. Identificare le cause della carie nei bambini più piccoli è il primo passo per trovare una cura efficace”, hanno scritto i ricercatori guidati da Anne Tanner nell'articolo che accompagna la sperimentazione. La carie rappresenta la malattia infettiva più diffusa negli Stati Uniti ed è un termometro delle disuguaglianze sociali presenti in un paese, dal momento che colpisce in maniera prevalente i bambini di classi sociali svantaggiate. Ciò è dovuto al tipo di alimentazione scorretta connessa con le difficoltà economiche e con un minor grado di istruzione, e a un minor accesso alle cure odontoiatriche rispetto alle classi più agiate. Si assiste allo stesso schema anche in Italia, dove man mano che si scende verso sud l'incidenza della malattia aumenta. Articolo originale cliccare sul seguente link: http://jcm.asm.org/content/49/4/1464.short

domenica 20 ottobre 2013

Vaccinazione per la Pertosse: dati Americani

I vaccini non danno immunità permanente, al contrario delle malattie esantematiche prese senza copertura vaccinale, ma uno strano fenomeno si sta verificando negli ultimi anni: molte malattie che credevamo di controllare con vaccinazioni di massa, sono in aumento in special modo in soggetti vaccinati.Probabilmente dipende da diminuzione dell'immunità dei soggetti vaccinati, oppure da errate schedule vaccinali o , sarebbe la cosa peggiore, da una recrudescenza della malattia legata a ceppi diversi da quelli usati per i vaccini? Una parte di questi dubbi viene in parte fugata da uno studio americano che vi sto per illustrare. Nel 2010 si è verificata una grande epidemia di pertosse in California, con una aumentata mortalità infantile ed una diffusione della malattia soprattutto nella fascia di età compresa tra i 7 ed i 10 anni di età. Alcuni ricercatori hanno utilizzato i dati di 15 contee della California per esaminare l’associazione tra la pertosse e la vaccinazione trivalente DTP (difterite, tetano, pertosse) che era stata praticata ai bambini. Tra 682 casi di pertosse in bambini da 4 a 10 anni e 2.016 controlli la malattia è stata molto più presente nei bambini non vaccinati (7.8% contro 0.9%) e nei bambini di età maggiore (9 anni contro 7 anni). I bambini non vaccinati hanno avuto un rischio di contrarre la malattia circa 9 volte superiore rispetto ai bambini che avevano ricevuto tutte le 5 dosi del vaccino. Tra quelli vaccinati con le 5 dosi previste il rischio di contrarre la malattia è aumentato parallelamente al tempo trascorso dopo la quinta dose di vaccino (l’Odds Ratio di 0.02 riscontrato quando la vaccinazione era stata ultimata da 12 mesi è aumentato a 0.29 quando il tempo trascorso era di 5 o più anni). L’efficacia del vaccino è risultata diminuita durante tale periodo di tempo dal 98.1% del primo anno al 71.2% del quinto anno. Lo studio conferma quanto praticamente già si constata: talora compare la pertosse in bambini regolarmente vaccinati. Adesso sappiamo perché: l’immunità conferita dal vaccino purtroppo tende a diminuire con il passare del tempo. Un dato importante, comunque, è che la malattia si presenta con molta maggior frequenza nei bambini non vaccinati. Resta ancora da verificare se esista una differenza nella durata dell’immunità ottenibile mediante vaccini acellulari o tradizionali. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23188029

mercoledì 9 ottobre 2013

Alimentazione autunnale e cibi di stagione

A Roma hanno aperto Eataly,la grande idea di quel genio del Marketing che è Oscar Farinetti.Sono andato a cena,ho curiosato,ho fatto shopping,ho ammirato i vini,le tante varietà di pasta,i crudi di pesce,le pubblicazioni sulla gastronomia e tutto il meraviglioso mondo del cibo,ma l'idea più semplice e allo tempo grandiosa è la "ruota" della frutta e della verdura di stagione.Un semplice cerchio di carta dura con un disegno a vivi colori che segue il ciclo delle stagioni con abbinamento di frutta e verdura per la stagione corrispondente.Costa un euro ,alla cassa e lo metti in cucina.Consultandolo puoi capire l'importanza delle stagioni,ma soprattutto dei cibi di stagione a kilometri zero. L'arrivo del freddo porta un cambio di alimentazione,che in autunno si arricchisce di molta frutta e verdura di stagione, ma anche di legumi e funghi, tutti alimenti che sono un vero e proprio toccasana per la nostra salute e che ci permettono di offrire al nostro organismo tutti gli elementi nutritivi di cui ha bisogno per rinforzarsi e per rinforzare le sue difese immunitarie. Partiamo innanzitutto dalla frutta. La frutta autunnale è davvero molto varia. In questo periodo dell'anno possiamo godere dell'uva, della melagrana, dei fichi, delle mele, delle pere e ovviamente anche degli agrumi ricchi di vitamina C come le arance e i mandarini. Questa frutta di stagione deve essere presente in ogni alimentazione che voglia dirsi sana e salubre, meglio sceglierla però solo biologica e possibilmente anche a chilometro zero. La verdura di stagione è quella a foglia verde come gli spinaci ad esempio, la verza, ma anche il cavolo e i broccoli, un vero e proprio concentrato di vitamine e di sali minerali che ci permettono di avere una forma fisica perfetta. L'autunno è il periodo ideale anche per gustare tutte le varie specie di legumi come i fagioli, i ceci, le lenticchie. I legumi sono ricchi di fibre e sono un'ottima fonte di energia. Non solo, sono anche ricchi di proteine e sono perfetti proprio per questo motivo per tutti coloro che fanno una dieta prettamente vegetariana. I funghi sono un alimento leggero con un apporto calorico davvero molto basso e sono ricchi di fibre, perfetti quindi anche per coloro che vogliono stare attenti alla loro linea. Consiglio:fate un giro da Eataly e prendete...quel cerchio magico!!!

venerdì 4 ottobre 2013

Pubertà precoce in aumento

A partire dalla metà degli anni ’90, le bambine crescono più velocemente e mostrano i primi segni della pubertà tra i 6 e gli 8 anni, mediamente due anni prima del normale. A quell’età iniziano a comparire i primi peli pubici e cominciano a crescere i seni, mentre attorno a 12 anni iniziano le prime mestruazioni. Il cambiamento è stato dapprima constatato nelle bimbe dei Paesi dell’Estremo Oriente e successivamente anche tra quelle italiane. I casi di pubertà precoce femminile sono raddoppiati, ma anche i maschi, negli ultimi anni, cominciano a mostrare un’anticipata maturità. La Dott.ssa Aurora Natalia Rossodivita, del Dipartimento di Pediatria Ambulatorio e Day Hospital di Endocrinologia Pediatrica del Policlinico Gemelli di Roma, spiega che le motivazioni del telarca (questa la definizione esatta della pubertà precoce) sono legate soprattutto a “fattori genetici, razziali ed etnici, ma sono importanti anche i fattori ambientali come le abitudini alimentari”. La ricerca è stata avviata in India, il primo Paese in cui si è notato questo andamento. La problematica si è riscontrata anche nelle bambine immigrate in Italia e provenienti da quelle zone. La pubertà precoce, però, non si è presentata tra le ragazzine immigrate con la propria famiglia di origine. Per capire meglio, bisogna differenziare bambini adottati da quelli trasferiti nella nostra nazione con la propria famiglia: i primi vivono il fenomeno chiamato “recupero della crescita”, un aumento di altezza e peso, fino ad arrivare anche al sovrappeso; i secondi, invece, solitamente mantengono la medesima alimentazione del loro Paese di origine. La Dott.ssa Rossodivita, spiega infatti che “alcuni ormoni prodotti dal tessuto adiposo, come la leptina e l’adiponectina agiscono sull’ipotalamo che attiva l’ipofisi e le gonadi, le ghiandole sessuali”. Il nesso tra aumento di peso e casi di pubertà precoce oggi è esistente anche per le ragazzine italiane. La pediatra conclude che un’altra motivazione del telarca sono le sostanze chimiche presenti nel DDT, che si comportano “come sostanze estrogeno-simili, attivando l’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi”. Nei Paesi in cui il DDT è ancora usato, queste sostanze sono presenti e resistono nell’ambiente per decenni, provocando questi disturbi. Tra l’altro, non vanno sottovalutati gli aspetti psicologici di questo problema; infatti, le bambine, vivendo prima del tempo, in un “corpo da grandi”, subiscono turbamenti psicologici, cambiamenti di umore e sentendosi diverse dalle loro coetanee, possono vivere difficoltà sociali. Fonte:Yourself.it

venerdì 27 settembre 2013

Vaccinazione e "libertà di vaccinare"

Vaccinazioni sotto attacco, soprattutto in rete. Il 95% dei siti sul tema propongono infatti tesi contrarie e allarmistiche sui rischi dei vaccini e per l'abolizione di quelli obbligatori. Una 'campagna' che allarma gli esperti, preoccupati di perdere i risultati positivi ottenuti fino ad oggi con questa arma di prevenzione nel caso in cui le coperture vaccinali si riducessero. I timori sono stati espressi da medici, ricercatori e rappresentanti istituzionali nel corso della conferenza stampa della Federazione italiana dei medici pediatri (Fimp), dedicata alla medicina di genere,tenutasi il 18 settembre e anche tema al centro del congresso Fimp in programma dal 26 settembre nella capitale. "Cliccando su internet alla voce vaccinazione - spiega Giampietro Chiamenti, referente rete vaccini Fimp - su 100 siti trovati 95 sono 'antivaccinazione'. Questo probabilmente perché chi propugna queste tesi, sempre più diffuse, tende a fare proseliti, mentre tutti quelli che considerano le vaccinazioni per quelle che sono, ovvero la più potente arma di prevenzione contro le infezioni, non usa la rete per informare". A tutto questo si aggiunge che, vista la riduzione dei casi di malattie infettive dovuto proprio alle vaccinazioni, "cala - continua l'esperto - la percezione del rischio. Sull'obbligo, poi, ci sono dei fraintendimenti. Oggi in Italia sono obbligatorie solo 4 vaccinazioni (tetano, difterite, polio e epatite), mentre sono raccomandati 15 vaccini, che diventeranno 16 quando si aggiungerà il meningococco B, un'infezione temibilissima con gravi rischi. E la prevenzione, di questa come di altre malattie, si fa prevalentemente con il vaccino". Dello stesso parere Stefania Iannazzo, del ministero della Salute, che ha ricordato come il calo di 'fiducia' nelle vaccinazioni sia un dato condiviso con altri Paesi avanzati e legato ad un 'percorso naturale' nella storia delle vaccinazioni. "Le malattie infettive, prima dell'introduzione delle vaccinazioni, sono per i cittadini frequenti, tangibili, quindi fanno paura. La diffusione dei vaccini fa diminuire i casi ed anche i timori. In questa fase si registra sempre una maggiore sfiducia nello strumento e nelle istituzioni che lo propongono. Ma è proprio in questo momento che occorrono politiche di sostegno". Fonte : Adnkronos Salute

giovedì 26 settembre 2013

Una Nutrizionista arriva allo Studio Parioli




Studio: ViaDomenico Chelini 9 Tel.: 068083639 Mobile: 3896866121 Francescarosati2008@libero.it https://www.facebook.com/francescarosati.nutrizionista

lunedì 9 settembre 2013

Animali selvatici

Gli ultimi giorni di vacanze spesso si utilizzano per escursioni nei boschi o magari per qualche viaggio esotico, ma durante queste passeggiate può capitare ai bambini di incontrare un animale selvatico e, ingenuamente, di volergli fare delle carezze. Ma gli specialisti della Sitip (Società Italiana di Infettivologia Pediatrica) avvertono: anche un banale contatto conquesti animali può rappresentare un rischio altissimo, spesso mortale.Secondo i pediatri "Non soltanto i morsi di un animale selvatico, ma anche le leccate e i suoi graffi pur senza sangue possono trasmettere la rabbia, una malattia che, ancora oggi, è accompagnata da una mortalità altissima soprattutto in Paesi come l'Africa, l'Asia e l'America Latina".La Sitip sottolinea che "si stima che ogni anno la rabbia causi almeno 55 morti nel mondo, la maggior parte dei quali in Asia (56%) e in Africa (44%),particolarmente nelle aree rurali. Di questi decessi, il 99% dei casi di rabbia nell'uomo dipendono da rabbia canina. Le vittime dei morsi, in particolare di cane, sono tra il 30% e il 60% bambini al di sotto dei 15 anni. Più di 10 milioni di persone nel mondo vengono sottoposte ogni anno a trattamento post-contagio, a seguito di esposizione ad animali sospetti rabidi".In Italia, invece, casi di rabbia essenzialmente tra le volpi, sono ogni anno segnalati in Friuli-Venezia Giulia, in Veneto e nella Provincia Autonoma di Trento. L'ultimo caso di morte per rabbia si è verificato nel 1996 in una giovane donna di ritorno dalla luna di miele in Nepal a seguito di una leccata di cane senza segni di abrasione. Poche settimane fa si è registrato il caso di un bambino milanese morso da una scimmia durante un soggiorno a Bali, in Indonesia. Al rientro in Italia, i genitori si sono rivolti immediatamente al Centro per il Bambino Viaggiatore della Fondazione Irccs Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano. La professoressa Susanna Esposito,Responsabile del Centro e Presidente Sitip, con l'equipe della Unità diPediatria ad Alta Intensità di Cura della Clinica De Marchi, insieme al Direttoredi Presidio, il dottor Tiso e al Responsabile della Asl Milano Città, il dottor Faccini, sono prontamente intervenuti per iniziare la profilassi anti-rabbica post-esposizione.La dottoressa Esposito avverte: “Qualora ci si trovi in Asia, Africa e America latina è fondamentale presentarsi subito in Pronto Soccorso a seguito di leccate o morsi di animali selvatici quali cani, gatti, volpi, furetti, scimmie o pipistrelli. Infatti, questi animali possono essere un serbatoio del virus della rabbia, che causa una malattia quasi sempre mortale che deve essere prevenuta con la vaccinazione specifica e in alcuni casi con l'uso anche di immunoglobuline. La profilassi va effettuata il prima possibile e, quindi, se ci si trova in Paesi tropicali e il ritorno in Italia è previsto dopo alcuni giorni, è essenziale recarsi nell'ospedale del Paese in cui ci si trova". Fonte:farmscia.it

mercoledì 28 agosto 2013

Tre bicchieri di latte al giorno, calcio, grassi e altro

“Questa raccomandazione dei tre bicchieri di latte al giorno è forse il consiglio che da sentiamo più spesso nel corso dell’ultimo mezzo secolo“, sostiene il Dottor David Ludwig, autore dell’editoriale pubblicato sulla rivista JAMA Pediatria proprio oggi. Ludwig è il direttore del New Balance Foundation Obesity Prevention Center all’Ospedale Pediatrico di Boston. “Di conseguenza, le persone consumano miliardi di litri di latte all’anno, presumibilmente ipotizzando che senza questa fonte di calcio le loro ossa possano subire dei danni irreversibili“. Ovviamente si consiglia di bere latte a ridotto contenuto di grassi, che sarebbe già un ottimo modo per soddisfare le linee guida assumendo latticini ma evitando anche di fare il pieno di grassi saturi che, sappiamo, sono legati all’aumento di peso e alle conseguenti malattie cardiache. Ma quando il latte o i prodotti a base di yogurt sono “light”, cioè a ridotto contenuto di grassi, spesso sono ricchi di dolcificanti, che effettivamente danno loro un sapore migliore, ma aggiungono comunque zucchero e calorie. “La bevanda peggiore è il cioccolato al latte parzialmente scremato: contiene comunque dei grassi, ed è meno gustoso“, spiega Ludwig “Quindi, per invogliare i bambini ad assumerne almeno 3 porzioni al giorno, si sceglie la bevanda dolcificata con lo zucchero“. Una tazza di latte al cioccolato a basso contenuto di grassi contiene 158 calorie, di cui 68 provenienti da grassi solidi e zuccheri aggiunti, secondo l’USDA (“Nutrient Database for Standard Reference” del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti). In confronto, una tazza latte parzialmente scremato (al 2%) contiene 122 calorie, di cui solo 37 da grassi solidi e zuccheri aggiunti, ma ha molto meno sapore. Le persone che seguono una dieta di alta qualità – cioè coloro che assumono una quantità adeguata di proteine, di vitamina D e di calcio da alimenti sani come verdure a foglia verde, legumi, noci e semi – possono ricevere poco o addirittura alcun beneficio aggiuntivo a livello nutrizionale consumando le “fatidiche” tre porzioni di latticini al giorno, sostiene il Dottor Ludwig. “Il punto è che si può ottenere molto calcio da tutta un’altra serie di alimenti“, spiega il medico, che è anche professore di pediatria presso la Harvard Medical School e professore di nutrizione presso la Harvard School of Public Health. “Su di un grammo per grammo base, il cavolo cotto ha più calcio del latte, ma ci sono anche le sardine, le noci, i fagioli e tantissime verdure a foglia verde: sono tutte ottime fonti di calcio e non sono latticini“. Questo è certamente vero per i puristi della dieta sana e naturale, ma per molti cittadini, il latte di mucca è poco costoso e, contemporaneamente, una fonte facilmente accessibile di importanti sostanze nutritive. Ecco perché il Dottor Ludwig avverte che le persone che seguono una dieta di scarsa qualità – specialmente se sono bambini – il latte è un alimento ancora molto importante. “Per un bambino o un adulto – ma soprattutto un bambino – che segue una dieta povera di elementi nutritivi, tre tazze al giorno di latte possono ancora essere la soluzione più utile“. “Il problema è che non siamo in grado di giudicare la nostra qualità di alimentazione”, ha commentato a tal proposito Greg Miller, vice presidente esecutivo del National Dairy Council. “Per eliminare i latticini ma continuare ad assumere i livelli raccomandati di elementi nutritivi come il calcio, la vitamina D e le proteine, richiederebbe un grande cambiamento nella dieta per molti individui” ha aggiunto. In effetti, l’attuale assunzione raccomandata di calcio per gli adulti, è di 1.000 milligrammi al giorno per persone di età compresa fra i 19 e i 50 anni, mentre per quelli di età superiore a 50 anni, è di 1.200 milligrammi al giorno. Una porzione di cavolo lessato contiene circa 100 milligrammi di calcio, una tazza di latte scremato (al 2%) invece ne contiene circa 300 milligrammi. “E i bambini soprattutto, non sembrano mai avere intenzione di iniziare a mangiare cavoli e spinaci” ha constatato Miller. Varie ricerche hanno stabilito un collegamento fra bibite gassate, succhi di frutta, bevande sportive e drink energetici con l’aumento di peso, il diabete e le malattie cardiache, spingendo realtà come il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti e la American Academy of Pediatrics a consigliare ufficialmente di limitare le bevande che contengono calorie. Tuttavia, il latte – anche quado si tratta di cioccolato al latte zuccherato – è in genere lasciato fuori dall’argomento. “Si tratta della necessità di modificare vecchie abitudini collegate al consumo di latte, che servono solo per convincere la gente a berne” ha commentato in proposito la Dottoressa Madelyn Fernstrom, specialista di nutrizione certificata. “Molti nutrizionisti incoraggiano le tre porzioni di latticini al giorno ad ogni costo“, sostiene la Fernstrom “anche se questo significa l’aggiunta di dolcificanti non naturali come quello al cioccolato o l’aroma di fragola per latte o yogurt, in modo da renderlo abbastanza appetibile sia per i bambini che per gli adulti” ha aggiunto la Dottoressa. “Quindi questa nuova idea di minimo contenuto di grassi, a causa del latte zuccherato o del cioccolato al latte, vede vanificarsi ogni buona intenzione. Si sta eliminando il grasso, questo è vero, ma si sta sostituendo con zucchero aggiuntivo” ha aggiunto la nutrizionista. “E’ lo stesso con lo yogurt, anche: l’aggiunta di zucchero o di un dolcificante alla vaniglia, fragola, banana, in molti casi supera il fattore nutrizionale del latte rendendolo più che altro dannoso”. Non importa quale prodotto lattiero-caseario si sta scegliendo, è importante che abbia un basso contenuto di grassi ma che sia anche senza zucchero, perché eliminare i grassi nello yogurt e nel latte aggiungendo però gli zuccheri, può diventare problematico quando si tratta della salute del cuore. Ricordate anche che il latte non caseario, come quello di soia o di mandorle è un’opzione accettabile, anche se dovete tenere a mente che sono buone fonti di calcio, ma povere di proteine. Miller sostiene che incentivare i bambini a smettere di bere bevande zuccherate come le bibite gassate sia una battaglia più grande di quella intrapresa contro i latticini aromatizzati e zuccherati. Nel suo editoriale, il Dottor Ludwig consiglia di ampliare la prescrizione corrente da “tre” a “da zero a tre” e la Dottoressa Fernstrom concorda, sostenendo che può avere un senso per alcune persone. “Questo dipenderà dalla qualità della vostra dieta generale“, ha commentato la Fernstrom. “Ma in tutti i casi, non dimentichiamoci che i prodotti lattiero-caseari restano parte integrante di una dieta equilibrata“.

sabato 17 agosto 2013

Novità sulla diagnosi di celiachia

La Celiachia riconosce come unica terapia la completa assenza del glutine dalla dieta per non avere sintomi ma deve essere diagnosticata presto per ridurre al minimo i sintomi.Il primo approccio avviene a partire dal dosaggio degli anticorpi anti-transglutaminasi e anti-endomisio: ritenuti marcatori sierologici di grande affidamento, mentre fino a 20 anni fa l'esame più attendibile era la biopsia intestinale.Ma la ricerca va avanti e infatti un gruppo di ricercatori dell’ospedale pediatrico Gaslini di Genova ha scoperto la positività dei celiaci agli anticorpi diretti contro il rotavirus, responsabile delle più diffuse forme di gastroenterite virale nei bambini fino ai cinque anni. «Con una semplice analisi del sangue è oggi possibile prevedere l’insorgenza della malattia celiaca nei soggetti geneticamente predisposti con largo anticipo rispetto ai test diagnostici convenzionali - spiega Antonio Puccetti, immunologo clinico e sperimentale coautore dello studio pubblicato su “Immunology Research” . La scoperta rappresenta un importante passo avanti per una diagnosi precoce di celiachia e può essere particolarmente utile in caso di celiachia con sintomatologia atipica extraintestinale o nei casi di celiachia silente. La malattia è spesso subdola e può portare danni notevoli a un organismo in accrescimento: perciò una diagnosi precoce è di particolare rilevanza». Nello studio genovese su 357 bambini, si è visto come il 10% di quelli che si ammalavano di celiachia avevano anticorpi diretti contro la proteina Vp7 del rotavirus: presenti già almeno dieci anni prima della diagnosi e del tutto assenti nei coetanei sani. «Gli anticorpi anti-Vp7 possono destabilizzare la barriera intestinale lasciando aperta una via di ingresso al glutine, contro il quale viene rivolta la risposta infiammatoria che tipicamente si sviluppa da parte del sistema immune dei soggetti celiaci». Della celiachia si sa che alcuni geni del complesso maggiore di istocompatibilità determinano la predisposizione all’intolleranza al glutine: la seconda più diffusa al mondo, dopo quella al lattosio. Potrebbe esistere un altro fattore, genetico o ambientale, che contribuisca alla manifestazione del quadro clinico. Non è da escludere che un ruolo venga giocato proprio dalle infezioni virali, molto diffuse tra i bambini.

venerdì 26 luglio 2013

E' arrivato il caldo.....attenti ai colpi di calore

Il termine “ondata di calore” è entrato a far parte del vocabolario corrente per indicare un periodo prolungato di condizioni meteorologiche estreme, caratterizzato da temperature elevate, al di sopra dei valori usuali, in alcuni casi associate ad alti valori di umidità relativa, e che persistono per diversi giorni. I rischi di effetti sulla salute dell’ondata di calore dipendono, oltre che dalla sua intensità, soprattutto dalla sua durata. Gli effetti delle ondate di calore sulla salute si manifestano quando il sistema di regolazione della temperatura del nostro corpo non riesce a disperdere il calore eccessivo. Un’esposizione prolungata a temperature elevate può provocare disturbi lievi, come crampi, svenimenti, gonfiori, o di maggiore gravità, come lo stress da calore e il colpo di calore. Queste condizioni ambientali estreme, inoltre, possono determinare un aggravamento delle condizioni di salute di persone con patologie croniche preesistenti. La via attraverso cui il corpo disperde il calore in eccesso è principalmente la sudorazione, ma in condizioni fisiche e ambientali estreme questo meccanismo non è sufficiente. Se, ad esempio, il tasso di umidità è molto elevato, il sudore evapora lentamente e quindi il corpo si raffredda a stento e la temperatura corporea può aumentare a valori tanto elevati, superiori a 40°C, da danneggiare gli organi vitali dell’organismo. Quando fa molto caldo i neonati ed i bambini piccoli (per la loro ridotta superficie corporea) sono esposti più degli adulti al rischio di un aumento eccessivo della temperatura corporea e alla disidratazione, con possibili conseguenze dannose sul sistema cardiocircolatorio, respiratorio e neurologico, che possono causare anche la morte. La temperatura corporea di un bambino sale da 3 a 5 volte più velocemente rispetto a quella di un adulto per la presenza di una minore quantità di acqua nelle riserve corporee uando fa molto caldo, la temperatura all’interno di un’automobile può salire da 10° a 15°C ogni 15 minuti E anche aprendo i finestrini non si riduce in modo significativo l’innalzamento della temperatura nell’abitacolo. L’’ipertermia può verificarsi in soli 20 minuti e la morte può avvenire entro circa 2 ore. L’ipertermia può verificarsi anche nelle giornate fresche, con temperature intorno ai 22°C. Infatti, l’abitacolo della macchina può surriscaldarsi (specialmente se l’auto è parcheggiata al sole) fino a superare i 40°C, anche se i valori di temperatura esterna non sono particolarmente elevati. La maggior parte delle vittime di ipertermia sono bambini. Consigli Generali Una serie di semplici abitudini e precauzioni possono contribuire notevolmente a ridurre gli effetti nocivi delle ondate di calore sulla salute. Uscire di casa nelle ore meno calde della giornata Evitare di uscire di casa nelle ore più calde, cioè dalle 11 alle 18. In questa fascia oraria è sconsigliato, soprattutto ai bambini molto piccoli l’accesso alle aree particolarmente trafficate, ma anche ai parchi e alle aree verdi dei grandi centri urbani dove va a concentrarsi l’ozono prodotto dai gas di scarico delle automobili e dall’industria. Durante le ondate di calore i valori limite di questo gas inquinante vengono spesso superati con conseguenze sulla salute della popolazione L’ozono, infatti, ha un effetto irritante sulle mucose e aumenta la reattività a pollini e muffe. Indossare un abbigliamento leggero e comodo Sia in casa che all’aperto, vestire il bambino con indumenti leggeri, non aderenti, di cotone o lino. Fuori di casa, è anche utile proteggere la testa dal sole diretto con un cappello leggero di colore chiaro e gli occhi con occhiali da sole. È importante proteggere la pelle dalle scottature con creme solari ad alto fattore protettivo. Adottare alcune precauzioni se si esce in macchina ■ Non lasciare mai i bambini, anche se per poco tempo, nella macchina parcheggiata al sole. ■ Se si entra in un’autovettura che è rimasta parcheggiata al sole, per prima cosa aprire gli sportelli per ventilare l’abitacolo e poi, iniziare il viaggio con i finestrini aperti o utilizzare il sistema di climatizzazione dell’auto per abbassare la temperatura interna. Attenzione anche ai seggiolini di sicurezza per i bambini: prima di sistemarli sul sedile verificare che non sia surriscaldato. Per ridurre il rischio di disidratazione e di disequilibri nei sali minerali è importante far bere molto i bambini. Se il piccolo è un neonato, va attaccato più spesso al seno. Se vuole sempre ciucciare, quasi sicuramente non è, infatti, né una questione di fame né un "capriccio", ma semplicemente sete. Ai più grandicelli va data molta acqua e va sempre proposta molta frutta e verdura (ai pasti, ma anche come spuntino a scuola e a merenda), ricca di liquidi e di sali minerali.

sabato 20 luglio 2013

Latte artificiale e crisi economica

La crisi economica mette a repentaglio anche l'assistenza sanitaria per i più piccoli. A svelarlo sono due indagini condotte da Paidòss, il neonato Osservatorio Nazionale sulla salute dell'infanzia e dell'adolescenza.   La prima, che ha coinvolto 600 pediatri di famiglia, ha svelato che stando a quanto osservato dai medici il 54% delle famiglie avrebbe deciso di risparmiare anche sui controlli diagnostici e specialistici per i più piccoli, mentre il 60% deciderebbe di svezzarli prima del previsto per risparmiare sul costo del latte artificiale, che nel 55% dei casi viene scelto in base al prezzo e non ai consigli del pediatra. Il 35% delle famiglie, invece, non dispone di risorse economiche sufficienti per acquistare regolarmente cibi studiati e prodotti espressamente per il bambini.   La seconda indagine, invece, ha coinvolto 1.000 genitori provenienti da tutta l'Italia e ha svelato che indipendentemente dalla Regione di residenza i costi per ciò che è necessario ai figli più piccoli sono troppo elevati. Il 57% si lamenta del prezzo dei pannolini, il 37% di quello degli apparecchi ai denti, il 25% di quello degli occhiali e il 21% di quello dei correttori ortopedici, ad esempio scarpe e plantari.   “Siamo di fronte ad una situazione che si profila allarmante – ha commentato Giuseppe Mele, presidente di Paidòss – Non sono solo le indagini diagnostiche a segnare il passo, ma anche la prevenzione nel suo complesso registra un preoccupante arresto; l’accesso ai servizi socio-sanitari si sta riducendo anche e soprattutto per i minori affetti da malattie croniche, disabili, per gli adolescenti con dipendenze e per tutti i 720 mila minori che in Italia vivono in povertà assoluta”. Il timore dei pediatri è che dal punto di vista sanitario la crisi possa sfociare nel peggioramento delle condizioni igienico-sanitarie in età pediatrica (10%), in una riduzione del ricorso alle vaccinazioni (8%), nel taglio delle forniture di farmaci e alimenti dedicati ai piccoli che soffrono di particolari malattie, magari rare (8%), nell'aumento di abitudini alimentari scorrette (7%) e nell'incidenza delle malattie infettive (7%) e di disturbi comportamentali e psichiatrici (4%). Non solo, secondo i medici la crisi porterà alla riduzione nei servizi di assistenza per le malattie croniche (19%) e della possibilità di accedere a visite specialistiche non erogate dal sistema sanitario nazionale (16%) o ad ambulatori soggetti al pagamento di ticket (15%). Fonte: sole24ore

martedì 9 luglio 2013

SE

Se (Lettera al figlio, 1910) Con questa lettera, datata 1910, Rudyard Kipling cercò di insegnare al figlio a distinguere fra il bene e il male Se riesci a conservare il controllo quando tutti Intorno a te lo perdono e te ne fanno una colpa; Se riesci ad aver fiducia in te quando tutti Ne dubitano, ma anche a tener conto del dubbio; Se riesci ad aspettare e non stancarti di aspettare, O se mentono a tuo riguardo, a non ricambiare in menzogne, O se ti odiano, a non lasciarti prendere dall'odio, E tuttavia a non sembrare troppo buono e a non parlare troppo saggio; Se riesci a sognare e a non fare del sogno il tuo padrone; Se riesci a pensare e a non fare del pensiero il tuo scopo; Se riesci a far fronte al Trionfo e alla Rovina E trattare allo stesso modo quei due impostori; Se riesci a sopportare di udire la verità che hai detto Distorta da furfanti per ingannare gli sciocchi O a contemplare le cose cui hai dedicato la vita, infrante, E piegarti a ricostruirle con strumenti logori; Se riesci a fare un mucchio di tutte le tue vincite E rischiarle in un colpo solo a testa e croce, E perdere e ricominciare di nuovo dal principio E non dire una parola sulla perdita; Se riesci a costringere cuore, tendini e nervi A servire al tuo scopo quando sono da tempo sfiniti, E a tener duro quando in te non resta altro Tranne la Volontà che dice loro: "Tieni duro!". Se riesci a parlare con la folla e a conservare la tua virtù, E a camminare con i Re senza perdere il contatto con la gente, Se non riesce a ferirti il nemico né l'amico più caro, Se tutti contano per te, ma nessuno troppo; Se riesci a occupare il minuto inesorabile Dando valore a ogni minuto che passa, Tua è la Terra e tutto ciò che è in essa, E - quel che è di più - sei un Uomo, figlio mio! Rudyard Kipling

sabato 15 giugno 2013

Olive Oil Conference di Manchester 2013

L'azienda "la Rocca", produttrice dell'olio extravergine d'oliva, detto olio di "sasso", per il particolare terroir sul quale crescono gli olivi (www.oliomontilepini.it), parteciperà alla Olive Oil Conference di Manchester nell'ambito delle azioni prioritarie del Piano di Settore Olivicolo-Oleario, definite dal Piano di attuazione del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Borsa Merci Telematica Italiana S.C.p.A. (http://web.bmti.it/progettohoreca). Il progetto Ho.Re.Ca., https://it-it.facebook.com/BMTI.Progetto.Horeca ,è una grande opportunità per l'olio italiano, che ha così la possibilità di essere conosciuto , apprezzato e commercializzato nel mondo. La Dieta Mediterranea e conseguentemente l'olio extravergine d'oliva, sono la base dell'alimentazione pediatrica, e l'olio d'oliva è fondamentale per i nostri lattanti, nei quali circa la metà della razione energetica è assicurata dai grassi. Ecco perché nel latte materno sono presenti in quantità elevata gli Acidi Grassi Essenziali (AGE o EFA).Sotto questo aspetto l’olio extra vergine di oliva riveste un interesse straordinario: ha infatti una composizione AGE simile a quella del latte materno. Nel successivo svezzamento un cucchiaino di olio d’oliva extravergine non deve mai mancare nella preparazione della pappa essendo digeribile e povero di grassi acidi grassi saturi. L’olio extra vergine di oliva è quindi un alimento fondamentale per tutte le diete. Dunque , se passate per Mancester il 18/19 giugno, venite a trovarci allo stand dell' Azienda "La Rocca".

mercoledì 12 giugno 2013

Spiagge pulite...è già estate!!

Mare cristallino, fondali bassi e assenza di correnti, tanta sabbia pulita per costruire castelli e torri, aree attrezzate con giochi per bambini e servizi eccellenti: sono queste le caratteristiche delle 83 località di mare premiate dai pediatri con le “bandiere verdi” , il riconoscimento assegnato alle migliori spiagge per bambini in Italia. «In questi anni sono stati coinvolti complessivamente 925 colleghi, una parte scelti a campione, selezionati fra pediatri che abitano in zone di mare, altri iscritti alla Società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps). In sei anni sono variati sia i pediatri ai quali è stato somministrato un questionario, sia i criteri di individuazione delle spiagge», ha spiegato il pediatra di Milano Italo Farnetani, che ha curato la selezione delle spiagge più adatte ai piccoli. Tra le spiagge che entrano a far parte della classifica, i pediatri hanno selezionato quelle in cui fosse sempre presente un bagnino, in caso di emergenza; indispensabile anche la presenza di servizi igienici adatti ai più piccoli e di un punto di ristoro che serva pasti e spuntini e dove sia possibile scaldare il contenuto di un biberon. Tra le bandiere verdi del 2013 si trovano molte conferme: a guidare la classifica sono Sardegna, Sicilia e Calabria, dove si trovano località marine particolarmente adatte ai bimbi con meno di sei anni, come Sardegna: Alghero (Sassari), La Maddalena (Olbia Tempio), Santa Teresa di Gallura (Olbia Tempio), isola di capo Rizzuto (Crotone), Praia a Mare (Cosenza), San Vito Lo Capo (Trapani), Scoglitti (Ragusa) e Vendicari (Siracusa). Bene anche l’Abruzzo – con le spiagge di Giulianova (Teramo), Montesilvano (Pescara) e Silvi Marina (Teramo), - e la Campania, che piazza in classifica Marina di Camerota (Salerno), Santa Maria di Castellabate (Salerno) e Sapri (Salerno). Conferma le proprie bandiere verdi anche l’Emilia Romagna, con Bellaria-Igea Marina (Rimini), Cattolica (Rimini), Cervia-Milano Marittima-Pinarella (Ravenna), Cesenatico (Forlì Cesena), Riccione (Rimini). Nel Lazio premiate le spiagge di Formia (Latina), Gaeta (Latina), Lido di Latina (Latina), Montalto di Castro (Viterbo), Sabaudia (Latina), San Felice Circeo (Latina) e Sperlonga (Latina); Liguria: Lerici (La Spezia). E ancora, nelle Marche: Civitanova Marche (Macerata), Porto Recanati (Macerata), Porto San Giorgio (Fermo), San Benedetto del Tronto (Ascoli), Senigallia (Ancona). Infine in Toscana, tra le spiagge più adatte ai bambini si segnalano Castiglione della Pescaia (Grosseto), Follonica (Grosseto), Forte dei Marmi (Lucca), Marina di Grosseto (Grosseto), San Vincenzo (Livorno),Viareggio (Lucca).

venerdì 7 giugno 2013

Linne Guida per le Polmoniti in età Pediatrica

Le nuove Linee Guida ESPID (Societa' Europea di Infettivologia Pediatrica) per la gestione della polmonite, il premio ad Andrew Pollard per gli studi sul vaccino contro il meningococco B, che arrivera' in Italia entro gennaio 2014, il ritorno della malaria e le principali mosse di prevenzione. Questi sono i principali temi presentati al MiCo di Milano, dove si è tenuto il 31* Congresso Annuale della Societa' Europea di Infettivologia Pediatrica, al cui successo hanno contribuito circa quattromila tra ricercatori e accademici. La terza giornata di lavori e' stata l'occasione, infatti, per presentare le Linee Guida per la diagnosi e la terapia della polmonite in eta' pediatrica. ''La polmonite e' ancora oggi una delle principali cause di ricovero ospedaliero in pediatria, in tutto il mondo - sottolinea Susanna Esposito, Presidente del Congresso e Presidente della Societa' Italiana di Infettivologia Pediatrica (SITIP) - era pertanto necessario poter disporre di Linee guida condivise dalla maggior parte dei Paesi europei. Fino ad oggi, infatti, i paesi di riferimento per la diagnosi e la terapia della polmonite sono stati gli Stati Uniti a livello mondiale e l'Inghilterra per l'Europa, ma non tutti i Paesi ne condividevano l'approccio. Per questo motivo, noi membri della Societa' Europea di Infettivologia Pediatrica (ESPID) ci siamo adoperati per superare questo limite e realizzare uno strumento che fosse ampiamente condiviso e che tenesse conto dei patogeni e delle resistenze presenti nei bambini dei diversi paesi europei.'' In occasione del Congresso, e' stato poi assegnato il premio ''Bill Marshall'' al Professor Andrew Pollard per i suoi meriti nello sviluppo di nuovi vaccini e, in particolare, per lo studio della risposta immunitaria al vaccino contro il meningococco B, che arrivera' in Italia a gennaio 2014. Andrew Pollard e' Professore all'Universita' di Oxford, dove ha ideato ed organizzato un Master Internazionale che ha l'obiettivo di formare specialisti di alto livello nel campo dell' Infettivologia Pediatrica.

lunedì 3 giugno 2013

Ambulatorio di Osteopatia Neonatale e Pediatrica

Il 28 maggio presso l’Ospedale San Pietro Fatebenefratelli di Roma, ha aperto l’Ambulatorio di Osteopatia Neonatale e Pediatrica sotto la responsabilità del dott. Marco Petracca, osteopata, specialista in Scienze delle Professioni Sanitarie della Riabilitazione. Ecco l’Ambulatorio tra le attività ospedaliere: clicca qui Dopo l’approvazione da parte della direzione sanitaria e amministrativa dell’ospedale romano, nasce quindi una nuova realtà ospedaliera che si aggiunge a quelle già esistenti in altre strutture sanitarie italiane, per esempio al Meyer di Firenze o a Merano con il reparto di Medicina Complementare. Cliccando sul poster dell’ambulatorio, avrete tutte le notizie utili: poster_ambulatorio_A3 Per adesso l’ambulatorio – al quale è possibile prenotarsi tramite il Centro Unico di Prenotazione (CUP-06.33585143) o sul sito dell’Ospedale https://servizionline.provinciaromanafbf.it/web/ospedale-san-pietro/home – è aperto il martedì dalle 14 alle 19.30, e viene svolto in regime libero-professionale, quindi non in convenzione. I principali motivi di consulto saranno per le plagiocefalie e dismorfismi cranici posizionali, torcicolli, asimmetrie posturali infantili, piedini torti (forme lievi), displasie d’anca (per il riequilibrio della postura generale e in particolare del bacino), reflussi e vomito, coliche, stipsi, irritabilità e disturbi del sonno, otiti ricorrenti, disturbi respiratori, cefalee. Realtà sempre più radicata nella routine terapeutica pediatrica, è fondamentale nella riabilitazione dei Neonati Prematuri. La nostra TIN dell’Ospedale FbF San Pietro, ha avviato un programma di riabilitazione osteopatica e fisioterapica, completamento terapeutico in questi reparti d’emergenza. Occasione di integrazione e multidisciplinarietà tra l’osteopatia e tutte le figure professionali che ruotano intorno al mondo dell’infanzia, il nuovo ambulatorio di osteopatia nell’ospedale Fatebenefratelli è una nuova importante dimostrazione di come questa disciplina si stia facendo strada all’interno della medicina “ufficiale”, che ormai in diverse occasioni dimostra apertura agli approcci complementari per la cura delle persone, in questo caso dei bambini.

domenica 2 giugno 2013

Dieta Mediterranea e Obesita' Infantile

Il livello di istruzione dei genitori è in grado di influire sull’associazione tra prevenzione dell’obesità dei bambini più grandi (dai 10 ai 12 anni di età) e alimentazione di tipo mediterraneo.I ricercatori dell’Università di Atene hanno realizzato uno studio cross‐sectional su 1.125 bambini. Il 27,7% dei soggetti era sovrappeso e il 6,3% obeso, e il 12,3% riferiva un’aderenza elevata alla Dieta Mediterranea. Analizzando i risultati, stratificati per livello di istruzione dei genitori, gli Autori hanno osservato che l’aderenza alla Dieta Mediterranea era inversamente proporzionale all’obesità dei bambini, soltanto nelle famiglie nelle quali almeno uno dei genitori aveva un alto livello di scolarità (OR: 0.41; 95% CI: 0.17‐0.98) e non invece nelle famiglie di basso livello socio‐culturale. Lo studio conferma il ruolo dei genitori nella motivazione dei figli a una sana e corretta alimentazione e l’importanza che i genitori stessi dispongano dei necessari strumenti culturali per assolvere tale difficile compito. Da questo punto di vista, si confermano utili le iniziative volte a supportare tale ruolo, e a supplire alle carenze di scolarità dei genitori. Un esempio particolarmente significativo di tali iniziative è rappresentato dal Programma Giocampus , – un’esperienza di educazione alimentare e motoria nelle scuole della città di Parma, – che ha dimostrato di essere in grado di agire direttamente sulla relazione tra insegnante e genitori, consentendo di avvicinare questi ultimi e di stimolarli a migliorare il loro stesso rapporto con i propri figli, esplorando le proprie abitudini alimentari ed essendo pronti a modificarle. Per il riferimento bibliografico cliCca qui: http://www.citeulike.org/article/11697064I

venerdì 24 maggio 2013

Prematuri: meglio la sopravvivenza negli ultimi 10 anni

La percentuale di sopravvivenza dei bambini nati ''altamente pretermine'' (cioe' prima dell'8* mese di gravidanza) e' aumentata negli ultimi 10 anni del 10% per i nati tra la 24esima e la 25esima settimana e del 16% tra quelli nati tra la 26esima e la 27esima settimana. Sono i risultati preliminari che emergono dal progetto EPICE (Effective Perinatal Intensive Care in Europe) promosso in Italia dall'Ospedale Pediatrico Bambino Gesu' insieme con l'Agenzia di Sanita' Pubblica del Lazio. Nel nostro Paese queste nascite rappresentano soltanto l'1%, circa 5.500 l'anno, ma contribuiscono ancora a circa la meta' delle morti infantili. Il progetto EPICE, ha lo scopo di contribuire al miglioramento della sopravvivenza e delle condizioni di salute a distanza dei bambini "nati pretermine'' attraverso la promozione di interventi preventivi e terapeutici basati su evidenze scientifiche. Nel corso di un recente convegno presso l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesu' sulle ''Cure perinatali efficaci in Europa: come trasferire i risultati della ricerca nella pratica clinica'', sono stati discussi i primi risultati. Il progetto registra informazioni da 19 regioni in 11 Paesi europei. Per le tre regioni italiane che partecipano allo studio, Lazio, Emilia Romagna e le Marche, sono stati raccolti dati relativi a 22 reparti di Ostetricia e di Terapia Intensiva Neonatale con circa 1300 bambini nati prima delle 32 settimane. Tra i 1123 nati vivi, circa un terzo e' nato da parto plurimo. Nel complesso, dai dati rilevati nelle tre regioni, la sopravvivenza dei nati pretermine e' stata dell'86.3%, con un significativo miglioramento (+5.8%) rispetto a quanto rilevato da uno studio simile realizzato in Lazio, Marche e Toscana nel 2003-2004 (80.5%). In particolare, tra i bambini nati tra la 24esima e la 25esima settimana la sopravvivenza e' passata dal 40% al 50%, per quelli nati tra la 26esima e la 27esima e' salita dal 71% al 87%. Dalla 28esima settimana in avanti la sopravvivenza era comunque gia' superiore al 90%. Il 95% dei bambini analizzati sono nati presso un centro perinatale di livello avanzato. Di questi, oltre il 90% ha ricevuto il cortisone in utero attraverso la somministrazione del farmaco alla madre per una migliore maturazione dei polmoni. "Il progetto permettera' di costruire un quadro concettuale e metodologico entro cui sviluppare la ricerca scientifica del futuro sull'efficacia degli interventi sanitari per questi bambini'' spiega Marina Cuttini, Responsabile di Epidemiologia e Biostatistica del Bambino Gesu'. ''La necessita' di una collaborazione europea e' sorta dalla constatazione che i tassi di mortalita' e morbilita' dei bambini nati altamente pretermine variano tra i diversi Paesi e anche all'interno dello stesso Paese." Fonte : Asca

lunedì 20 maggio 2013

Ultimi posti...ultimo treno per i bimbi Italiani

E’ un vero e proprio furto di futuro quello in corso ai danni dei bambini, adolescenti e giovani che vivono in Italia. La povertà, nelle sue varie forme – sociale, economica, d’istruzione, di lavoro – li sta colpendo come non mai derubandoli di prospettive ed opportunità. E con il futuro di chi è giovane oggi, si sta disintegrando il futuro dell’Italia tutta. Quattro le principali e più pesanti sottrazzioni commesse a spese del nostro ben poco considerato “giovane capitale umano”: il taglio dei fondi per minori e famiglia – con l’Italia al 18esimo posto nell’ Europa dei 27 per spesa per l’infanzia e famiglia, pari all’1,1% del Pil; la mancanza di risorse indispensabili per una vita dignitosa – dunque “furto” di cibo, vestiti, vacanze, sport, libri, mensa e rette scolastiche e universitarie: quasi il 29% di bambini sotto i 6 anni, pari a 950.000 circa - vive ai limiti della povertà tanto che il nostro paese è al 21esimo posto in Europa per rischio povertà ed esclusione sociale fra i minori 0-6 anni, e il 23,7% vive in stato di deprivazione materiale; il furto d’istruzione: Italia 22esima per giovani con basso livello d’istruzione – il 28,7% tra i 25 e i 34 anni (1 su 4), per dispersione scolastica, pari al 18,2% di under 25; (1 su 5); Italia all’ultimo posto per tasso di laureati, il 20% dei giovani fra 30 e 34 anni, pari a 760.000; furto di lavoro: i giovani disoccupati sono il 38, 4% degli under 25, il quarto peggior risultato a livello europeo mentre i NEET (giovani che non lavorano e non sono in formazione) sono 3 milioni e 200.000 e posizionano il nostro paese al 25esimo posto su 27. E’ il drammatico scenario che emerge dal nuovo dossier di Save the Children “L’isola che non sarà” diffuso oggi insieme alla indagine “Le paure per il futuro dei ragazzi e genitori italiani”1 e realizzata per l’Organizzazione da Ipsos, in occasione del lancio della campagna Allarme infanzia, a sostegno dell’infanzia a rischio in Italia. Attraverso di essa, dal 20 maggio al 5 giugno l’Organizzazione denuncerà il gravissimo deficit di futuro delle giovani generazioni e chiederà una massiccia mobilitazione dell’opinione pubblica affinché le istituzioni mettano in campo interventi urgenti e strutturali in favore di minori e giovani, sempre più minacciati nel diritto ad una vita dignitosa.Si sono visti su migliaia di macchine e sui muri di Roma e Milano, o mostrate dai volontari di Save the Children in altre 14 città italiane: una guerrilla metropolitana per descrivere la gravità della condizione di bambini e giovani e suscitare una reazione fattiva, invitando tutti a moltiplicare l’allarme denunciando il furto di futuro con una proprio messaggio sul sito www.allarmeinfanzia.it. “Per quantificare il furto di futuro che si sta commettendo ai danni delle giovani generazioni, Save the Children ha utilizzato 12 indicatori Eurostat che permettono di comparare le chance dei bambini italiani con quelle dei loro coetanei europei (2). Il risultato, riassunto in 5 mappe e classifiche dei 27 paesi dell’Ue, compresa l’Italia, è deprimente”, spiega Valerio Neri, Direttore Generale Save the Children Italia. “Considerando i diversi indicatori, il nostro paese si posiziona per 7 volte oltre il ventesimo posto in classifica. Un posizionamento molto negativo che Save the Children ha tradotto in una mappa sintetica in cui l’Italia appare di dimensioni molto ridotte rispetto alle attuali, a indicare la perdita di futuro per i bambini e adolescenti, rispetto ai quali stanno peggio solo i minori di Bulgaria e Grecia”. Fonte: Save the Children

sabato 18 maggio 2013

Rifugiati

Rifugiato è un termine che indica chi è fuggito o è stato espulso a causa di discriminazioni politiche, religiose o razziali dal proprio Paese e trova ospitalità in un Paese straniero. A differenza del profugo, espressione priva di un contenuto giuridico usata per definire genericamente chi si è allontanato dal Paese di origine per le persecuzioni o per una guerra, ciò che caratterizza il rifugiato è l'aver ricevuto dalla legge dello Stato che lo ospita o dalle convenzioni internazionali questo status e la relativa protezione attraverso l'asilo politico. Il fenomeno ha assunto dimensioni rilevanti dopo la Seconda guerra mondiale, quando l'Organizzazione delle Nazioni Unite ha istituito un organismo appositamente chiamato a tutelare i rifugiati, l'Alto Commissariato per i Rifugiati (United Nations High Commissioner for Refugees, UNHCR), fondato alla fine del 1950. Di poco successiva alla fondazione dell'ACNUR è la prima definizione organica del concetto giuridico di rifugiato, contenuta nella Convenzione firmata a Ginevra il 28 luglio 1951: « Colui che,temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le sue opinioni politiche, si trova fuori del Paese, di cui è cittadino e non può o non vuole, a causa di questo timore, avvalersi della protezione di questo Paese: oppure che, non avendo la cittadinanza e trovandosi fuori del Paese in cui aveva residenza abituale a seguito di tali avvenimenti, non può o non vuole tornarvi per il timore di cui sopra. » (Convenzione sullo status dei rifugiati, Cap. 1, Art. 1 "Definizione del termine di 'rifugiato'", Ginevra, 28 luglio 1951). Principali enti di assistenza 1)l'Alto Commissariato per i Rifugiati (United Nations High Commissioner for Refugees, UNHCR),che tra i compiti più urgenti ha di incoraggiare i governi ad adottare procedure eque e flessibili e a implementare leggi giuste ed efficaci per i rifugiati. All'epoca della creazione della carica di Alto commissario per i rifugiati si riteneva che gli aspetti materiali dell’assistenza ai rifugiati (ad esempio cibo e riparo) spettassero al governo che aveva concesso l’asilo. Tuttavia, dato che di recente molti afflussi massicci di rifugiati si sono verificati in paesi in via di sviluppo, l’ufficio dell’Alto commissario ha acquisito il ruolo addizionale di coordinamento dell’assistenza materiale per i rifugiati e i rimpatriati. Sebbene questo originariamente non fosse compito dell’ufficio dell’Alto commissario, il coordinamento dell’assistenza materiale è diventato una delle sue funzioni principali, assieme alla protezione e alla ricerca di soluzioni. 2)Il Comitato internazionale della Croce rossa (ICRC) è un’organizzazione umanitaria indipendente e neutrale che assiste e protegge le vittime di guerre, svolgendo vari compiti che vanno dall’assistenza medica all’organizzazione di scambi di messaggi con le famiglie. Gli sfollati, in quanto civili, beneficiano delle attività di protezione e assistenza del Comitato, che includono: protezione dei civili, visite ai detenuti, assistenza medica, fornitura di cibo, ricostruzione di contatti fra familiari separati dalla guerra. Il Comitato non ha il compito specifico di fornire protezione e assistenza agli sfollati interni. Tuttavia nel corso degli anni ha fornito assistenza limitata a determinati gruppi di sfollati. Si ritiene che il Comitato sia in un’ottima posizione per fornire tale assistenza, data la sua esperienza in situazioni di crisi umanitarie. Tali operazioni sono state svolte su incarico del Segretario generale dell’ONU o dell’Assemblea generale dell’ONU, dopo la richiesta del paese in questione. Thomas Mann, Bertolt Brecht,Albert Einstein,Henry Kissinger,Madeleine Albright sono alcuni persone molto conosciute e apprezzate nel loro campo , politici, premi Nobel, scrittori...ma tutti Rifugiati!! Il prossimo 20 giugno si celebra la Giornata Mondiale del Rifugiato, appuntamento annuale voluto dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che da oltre dieci anni ha come obiettivo la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla condizione, spesso sconosciuta ai più, di questa particolare categoria di migranti. Con la Giornata Mondiale del Rifugiato l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) intende invitare il pubblico ad una riflessione sui milioni di rifugiati separati dai propri cari a causa delle guerre e della violenza e sulle difficili scelte che sono costretti a fare nel corso della loro vita in cerca di protezione. In 1 minuto una famiglia può perdere tutto A te basta 1 minuto per aiutarli. Con questo messaggio l’UNHCR intende far riflettere l’opinione pubblica sull’impatto che i conflitti hanno sulla popolazione civile: in 1 solo minuto una famiglia può essere distrutta dalla guerra, un bambino può essere separato dai proprio cari e la sua stessa quotidianità spazzata via. Ma allo stesso tempo è sufficiente 1 minuto per dare loro una nuova possibilità. Per l’occasione l’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati in Italia organizzerà a Roma il 20 giugno un evento pubblico a cui parteciperanno rifugiati, esponenti della cultura e delle istituzioni. Per maggiori informazioni: www.unhcr.it

mercoledì 15 maggio 2013

Il ritorno della Sars

Aumentate l'attenzione nei confronti del coronavirus, responsabile della cosiddetta «Nuova Sars». È l'appello lanciato dall'organizzazione Mondiale della Sanità. Il virus che provoca una grave infezione respiratoria e che si è diffuso negli Emirati Arabi, contagiando trenta persone e causando 20 vittime.Nelle ultime ore un secondo caso è stato confermato in Francia. La persona contagiata era tra quelle tenute sotto controllo, avendo condiviso la stanza d'ospedale con il primo malato.Entrambi sono ora nell'ospedale di Lille, e sono tenuti in isolamento. Il loro stato di salute è grave.Prima della Francia, alcuni casi di contagio sono già stati segnalati in Gran Bretagna e in Germania. Il coronavirus ,agente della malattia,si trasmette da persona a persona ma con contatti stretti come quelli familiari. Non si consigliano «particolari misure di protezione speciale nei punti di ingresso dei viaggiatori dall'estero e non raccomanda misure di restrizioni di viaggio o di commercio». Con una nota l'Oms incoraggia l'osservazione sulle infezioni respiratorie acute, analizzando attentamente eventuali casi insoliti. «Gli operatori sanitari sono invitati a essere vigili sulle condizioni di salute dei viaggiatori di ritorno dalle zone colpite dal virus», in particolare, precisa l'Organizzazione mondiale della Sanità, coloro che sviluppino infezioni delle vie respiratorie inferiori. L'ipotesi di partenza è quella di un virus che vive negli animali (forse i pipistrelli) ma non si è ancora arrivati a un dato certo. Il nuovo coronavirus - battezzato già dalla sua scoperta «Nuova Sars» perché capace di provocare come il più aggressivo predecessore di dieci anni fa gravi problemi polmonari - ha confermato la sua capacità di passare da persona a persona, ma solo con stretto contatto. Si è dimostrato particolarmente pericoloso quando riesce ad attaccare l'organismo ma non ha mostrato una forte capacità di trasmissione. Gianni Rezza, direttore del dipartimento delle malattie infettive dell'Istituto Superiore di Sanità, ha confermato che era noto già da mesi il virus passasse da uomo a uomo ma gli ultimi casi fanno capire che il coronavirus passa attraverso un contatto stretto fra persone, come appunto i familiari. «I casi registrati fino ad ora non sono moltissimi - ha aggiunto l'esperto - ma la richiesta di innalzamento dell'allerta sarà ora utile per cercare di isolare tutti quei casi che possono arrivare dalle zone contagiate come quelle arabe». I test per la diagnosi di eventuali casi sono già pronti e disponibili. Fonte: Corriere della Sera

domenica 12 maggio 2013

"Il latte di mamma non si scorda mai"

Sensibilizzare le neomamme, soprattutto del Sud d'Italia, sui vantaggi dell'allattamento al seno per la salute del bebé, sia dal punto di vista nutrizionale, che psicologico. E' l'obiettivo della campagna del ministero della Salute che è partita l'8 maggio, con lo slogan 'Il latte della mamma non si scorda mai', dalla Puglia, e si concluderà in Calabria il 12 giugno. L'iniziativa, che vanta testimonial 'vip' come Fiona May e Paola Maugeri, è stata presentata il 5 maggio a Roma dal sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella. La quota di donne che allatta al seno il proprio bambino è pari all'80% e si mantiene stabile dal 1999. Si tratta però di una percentuale riferita al momento delle dimissioni dall'ospedale e ai primi tre mesi di vita del bimbo, che successivamente, soprattutto al Sud, può arrivare fino a dimezzarsi. L'accento della campagna sarà quindi posta anche sull'importanza dell'allattamento esclusivo e continuo al seno, che l'Organizzazione mondiale della sanità raccomanda almeno fino ai sei mesi di vita del piccolo. Fonte: Adnkronos Salute

venerdì 10 maggio 2013

Screening Uditivo Neonatale Universale

Con il decreto regionale n° 115 del marzo 2013, la regione Lazio ha varato il Piano regionale di Screening Uditivo Neonatale. I problemi uditivi interessano più del 10% della popolazione mondiale e possono ritardare lo sviluppo del bambino. È importante identificare precocemente i difetti uditivi del bambino possibilmente entro i primi mesi di vita. Una mancata diagnosi precoce di ipoacusia severa o profonda determina una mancata percezione degli stimoli verbali che sono il reattivo su cui si innesca lo sviluppo del linguaggio nel bambino a partire soprattutto dei 6-8 mesi di vita. Per leggere il Decreto in forma estesa cliccare il Link: http://www.federlazio.it/Allegati/2013/decreto%20104-2013%20NEONAT.pdf

sabato 4 maggio 2013

Proteina protettiva nel latte materno

Una proteina complessa presente nel latte materno e' capace di invertire la resistenza agli antibiotici dei superbatteri, incluso lo Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (MRSA). La scoperta e' di un team di ricercatori dell'Universita' di Buffalo. Si tratta della proteina complessa Hamlet (Human Alpha-lactalbumin Made Lethal to Tumor Cells) che si e' rivelata in grado di aumentare la sensibilita' dei batteri a diverse classi di antibiotici, come la penicillina e l'eritromicina. L'effetto e' stato cosi' evidente che i batteri hanno perso la resistenza precedentemente sviluppata. Una reazione innescata anche in batteri come lo Streptococcus pneumoniae resistente alla penicillina e lo Staphylococcus aureus resistente alla meticillina. Lo studio e' stato descritto sulla rivista Plos One. "Hamlet ha un enorme potenziale: ci permette di ridurre al minimo le concentrazioni di antibiotici che usiamo per combattere le infezioni e in piu' ci offre la possibilita' di rendere nuovamente sensibili agli antibiotici ceppi batterici resistenti" ha spiegato Anders Hakansson, autore dell'indagine, da tempo al lavoro sugli effetti protettivi dell'allattamento al seno contro le infezioni. "I nostri risultati sono molto promettenti in un'epoca in cui gli ospedali stanno lottando per contenere l'attivita' infettiva dei superbatteri resistenti ai farmaci come l'MRSA", ha concluso.

mercoledì 1 maggio 2013

Bimbi e Web

Ho letto uno splendido articolo di Roberto Cotroneo sulla rivista "Sette" del Corriere della Sera. Un articolo che svela una verità tangibile ma spesso "invisibile" agli occhi, che sta creando un bambino a due dimensioni, calamitato dal web,che fa perdere la dimensione delle cose "semplici".Lo riporto per condividere e meditare sulla possibilità di creare una possibilità di conoscenza e di complessità della vita attraverso un percorso di semplicità. “Quanti bambini oggi sanno prendere un foglio e piegarlo fino a trasformarlo in un aereo di carta, o in una barchetta? Probabilmente pochi. Un tempo era un gioco facile, un gioco materiale: era l’utilizzo delle cose intorno che sapevano diventare qualcosa d’altro. Fare di qualcosa un qualcosa d’altro è strepitoso, soprattutto quando si parte da un elemento semplice: un foglio, un normalissimo foglio di carta. Oggi abbiamo il problema opposto. Il mondo digitale ci mostra la barchetta già piegata, l’aereo che vola meglio preparato per noi da un team di persone che non conosciamo e di cui non sapremo mai nulla. Il web ci sta abituando, e sta abituando i bimbi, a un mondo a due dimensioni. A un mondo senza prospettiva. E ci toglie la possibilità di capire la complessità attraverso un percorso di semplicità. Se imparo a fare una barchetta di carta, imparerò anche a pensare le cose che non ci sono, diventerò qualcuno che poi inventa un elefante di carta, dei fiori di carta. Tutto questo devo farlo nello spazio fisico, nelle tre dimensioni, con una manualità, con un pensiero che elabora la semplicità e la trasforma in prodigio. Abbiamo imparato che la complessità è una risorsa quando è un cammino, quando porta conoscenza. Una conoscenza che si accumula passo dopo passo e cambia la nostra mente. Il web ci porta a una conoscenza piatta, ortogonale, senza profondità, senza manualità, se non quella di usare un mouse. Le coscienze non sono piatte, e che non sono piatte neppure le passioni, le intuizioni. Abbiamo nascosto la complessità sotto il tappeto, un tappeto di codici informatici che servono a scrivere i software che simulano vite.Stiamo simulando il reale in un virtuale che cerca di sostituirsi completamente al nostro stare nel mondo. I bambini non sanno maneggiare una saponetta… Bisogna rotolarla tra le mani. Nelle scuole il dispenser è più igienico. Anche lui, ortogonale: schiacci, e scende il sapone. Un movimento, semplice, come quello di un mouse.” Fonte : Sette , Corriere della sera.

sabato 27 aprile 2013

Meno bimbi dal dentista

Una famiglia su tre ormai non porta piu' i figli dal dentista a causa delle difficolta' economiche legate alla crisi. Nel 2012 le richieste di apparecchi per correggere i denti sono crollate del 40% e circa due milioni di bimbi rischiano danni ai denti. L'allarme arriva dal Congresso Nazionale del Collegio dei Docenti di Odontoiatria. La crisi, dopo avere costretto adulti e anziani a rinunciare a protesi, impianti e dentiere, ora porta quindi anche a trascurare la salute orale dei piu' piccoli. Oggi 5 milioni di bimbi fra i 5 e i 14 anni avrebbero bisogno di un apparecchio ortodontico. In Italia il 90-95% dell'assistenza odontoiatrica e' privata, ora i genitori portano i bambini dal dentista per la prima visita, ma poi sempre di piu' rinunciano alle cure per le alte spese. Le richieste di cure ai denti al servizio sanitario nazionale, sono aumentate del 20% ma i 3.500 dentisti che operano nel pubblico, erogando 4 milioni di prestazioni l'anno, sono ormai al collasso. ''Le poltrone nell'SSN sono meno di 2800 e l'alto costo delle prestazioni rende difficile un'offerta adeguata'', spiega Antonella Polimeni, presidente del Collegio Nazionale Fonte:Ansa

sabato 20 aprile 2013

Unicef: Italia agli ultimi posti in Europa

L'Italia al 22° posto su 29 Paesi nella classifica che valuta il benessere dei bambini nelle diverse nazioni. Alle spalle di Spagna, Ungheria e Polonia, prima di Estonia, Slovacchia e Grecia. In particolare, l’Italia è al 23° posto nell’area del benessere materiale, al 17° posto nella salute e sicurezza, al 25° posto nell'istruzione; al 21° posto per quanto riguarda le condizioni abitative e ambientali.In Italia il 17% dei bambini – pari a circa 1.750.000 minorenni – vive sotto la soglia di povertà. Insieme agli altri Paesi dell’Europa meridionale – Portogallo, Grecia e Spagna – l’Italia si trova nella terza fascia più bassa della classifica sulla povertà infantile relativa, con il 17% dei bambini sotto la soglia di povertà. Si registra inoltre il più alto tasso 'Neet' (Not in Education, Employment or Training) di tutti i Paesi industrializzati, dopo la Spagna, con l’11% dei giovani che non sono iscritti a scuola, non lavorano e non frequentano corsi di formazione. Ma, all'inizio degli anni 2000, è stato ridotto il bullismo del 60%, tanto che è il Paese industrializzato che registra il tasso più basso di bambini che hanno subito atti di bullismo (11%). Di contro, però, l'Italia ha il tasso più basso tra i Paesi industrializzati di bambini che svolgono quotidianamente esercizio fisico. Ha la quarta percentuale più bassa per le gravidanze in età adolescenziale, essendosi ridotto il tasso di fertilità tra le adolescenti di un terzo nel corso degli anni 2000 e il 4° tasso più basso di abuso di alcol, ma si classifica al 22° posto per il tasso di fumo tra gli adolescenti. L'Italia ha il più basso tasso di mortalità infantile in Europa meridionale (9° posto) ma i bambini italiani sono esposti a uno dei livelli più alti di inquinamento atmosferico tra tutti i Paesi industrializzati (26° posto). Non solo. Occupa il 24° posto per i risultati scolastici conseguiti, prima di Spagna e Grecia; una posizione migliorata di dieci punti nel corso degli anni 2000. Ha il 6° tasso più alto di iscrizione prescolare, alla pari con la Norvegia e occupa il 22° posto per la partecipazione a forme di istruzione superiore. Quando sono i bambini stessi a valutare la propria qualità di vita, l’Italia risale dal 22° al 15° posto. Durante gli anni 2000 il Belpaese ha dimezzato, portandolo al 13% (posizionandosi al 20° posto della classifica), il tasso di bambini che dichiara di vivere in famiglie con ricchezze limitate. Si classifica al 20° posto nell’auto-valutazione dei bambini dei loro rapporti con genitori e compagni di scuola. Il 68,5% pensa che i loro compagni di classe siano gentili e disponibili (14 ° posto), mentre il 79,7% non ha difficoltà a parlare con le madri (21° posto) e il 59,9% con i padri (25° posto). Fonte: DdnKronos

venerdì 19 aprile 2013

Ambiente familiare e alimentazione infantile

L’ambiente familiare influenza in modo importante lo sviluppo delle abitudini alimentari dei bambini. Lo prova uno studio randomizzato e controllato (uno dei primi a valutare il ruolo della famiglia sui cambiamenti nello stile alimentare dei bambini), condotto su 133 bambini di 4-13 anni e sui loro genitori, un gruppo dei quali è stato sottoposto a una serie di sessioni di educazione alimentare sull’importanza della riduzione dei grassi saturi nell’alimentazione dei loro figli, mentre l’altro gruppo fungeva da controllo. A tre mesi, l’entità della riduzione dell’apporto di grassi saturi ottenuto nella dieta dei bambini è risultata direttamente correlata con le conoscenze nutrizionali acquisite dai genitori, con il loro senso di responsabilità rispetto all’alimentazione dei propri figli e con la loro percezione al basale della disponibilità di cibo (un dato importante soprattutto nei ceti sociali medio-bassi). Al contrario, la pressione esercitata sui bambini è risultata associata a un minore cambiamento nell’apporto di grassi saturi. Lo studio suggerisce, dunque, che tra i fattori associati a un cambiamento positivo nella dieta dei bambini vi siano il grado di educazione alimentare e il livello di consapevolezza nutrizionale dei genitori e che le strategie di intervento per migliorare il comportamento alimentare in età pediatrica debbano comprendere la motivazione e l’informazione dei genitori. Per leggere l'abstract in inglese cliccare qui: LInt J Behav Nutr Phys Act. 2013 Jan 7;10:4.

sabato 13 aprile 2013

Ho un sogno.....

Ho un sogno...I have a dream....sono passati 50 anni dal quel giorno rimasto nella storia.Ma cosa e' cambiato in tutti questi anni? Gli Stati Uniti D'America hanno un Presidente Afro-Americano, ma i diritti civili, i diritti del Sud del mondo, dei piu'poveri, degli oppressi, dei ...soliti Bambini maltrattati, offesi, venduti, uccisi,affamati? Forse la maggioranza degli uomini non ha letto o neanche ha sentito il discorso di Martin Luther King. Si continua a negare quelle liberta' inalienabili che tutti dovrebbero avere: quella di essere liberi!! Fa' notizia se una ragazza afgana vuole far valere il suo diritto di studiare e guardare al futuro o un bambino sudamericano cerca di uscire da una favelas o un ragazzo africano denuncia il suo trascorso di "guerrigliero forzato". Dovrebbe essere normale per un bambino mangiare, studiare, giocare...non vivere oppresso dai capricci e le cattiverie degli adulti..invece tutto e' il contrario di tutto.Lo so bene che sono utopie, il mondo gira diversamente, gli interessi economici, politici, religiosi, nazionalistici o semplicemente legati a interessi di pochi sono piu' forti dei diritti ma io ho ancora un sogno. Che questi 50 anni non siamo soltanto ...passati! Clicca il link seguente per leggere il discorso di M.L.King: http://digilander.libero.it/stefanoaccorsi/pace2003.html

mercoledì 10 aprile 2013

Saccarosio e analgesia nei neonati

Nuovi dati suggeriscono che la somministrazione di saccarosio orale non influenza in modo significativo l'attività cerebrale neonatale o i circuiti nocicettivi spinali: contrariamente a quanto si ritiene quindi il saccarosio potrebbe non essere un'efficace sostanza analgesica. Nei neonati, pertanto, la capacità del saccarosio di ridurre i punteggi dell'osservazione clinica dopo stimoli dolorifici non dovrebbe essere interpretata come un'azione analgesica. La conclusione di Rebeccah Slater del Nuffield department of anaesthetics, university of Oxford, e collaboratori, giunge al termine di un trial randomizzato in doppio cieco su 59 neonati assegnati a ricevere 0,5 mL di soluzione di saccarosio al 24% o 0,5 mL di acqua sterilizzata due minuti prima di essere sottoposti a puntura del tallone praticata per esigenze cliniche. Come outcome primario è stata assunta l'attività cerebrale specifica per il dolore evocata dalla puntura del tallone, registrata tramite elettroencefalografia e identificata attraverso l'analisi delle componenti principali. Nell'analisi sono stati inclusi 20 bambini cha hanno ricevuto saccarosio e 24 acqua sterilizzata. L'attività cerebrale nocicettiva dopo lo stimolo doloroso non ha mostrato significative differenze tra i bambini pretrattati con saccarosio e quelli cui è stata somministrata acqua. Per quanto riguarda gli outcome secondari, tra i due gruppi non sono emerse differenze in termini di entità e latenza del riflesso nocicettivo spinale registrato a livello dei bicipiti femorali dell'arto stimolato, mentre il punteggio del dolore Pipp (Premature infant pain profile) è risultato significativamente inferiore nei bambini del gruppo saccarosio (in media 5,8 contro 8,5) e un numero significativamente superiore di bambini non ha mostrato variazioni dell'espressione facciale dopo somministrazione di saccarosio (7 su 20 rispetto a 0 su 24).  http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20817247

domenica 31 marzo 2013

Buona Pasqua

SII FELICE ADESSO ... Non aspettare di finire l’università, di innamorarti, di trovare lavoro, di sposarti, di avere dei figli, di vederli sistemati, di perdere quei dieci chili, che arrivi il venerdì sera o la domenica mattina, la primavera, l’estate, l’autunno o l’inverno. Non c’è il momento migliore di questo per essere felice, la felicità è un percorso non una destinazione. Lavora come se non avessi bisogno di denaro, ama come se non ti avessero mai ferito, e balla come se non ti vedesse nessuno. Ricordati che la pelle avvizzisce, i capelli diventano bianchi, e i giorni diventano anni. Ma l’importante non cambia, e la tua forza, la tua convinzione, non hanno età. Il tuo spirito è il piumino che tira via ogni ragnatela, dietro ogni traguardo c'e’ una nuova partenza. Dietro ogni risultato c'e’ una nuova sfida. Finché sei vivo, sentiti vivo. Vai avanti, anche quando tutti si aspettano che lasci perdere… (Madre Teresa di Calcutta)

mercoledì 27 marzo 2013

Il Dolore nel bambino

In Italia si stima che più dell’80% dei ricoveri in ambito ospedaliero pediatrico sia dovuto a patologie che presentano, fra i vari sintomi, anche dolore. Nonostante questo, il fenomeno continua a essere oggetto di un’attenzione limitata, con un conseguente peggioramento della prognosi per il piccolo paziente e della qualità della vita del bambino e della famiglia. Per sensibilizzare il personale medico e l’opinione pubblica sul tema - promuovendo la diagnosi e il trattamento con gli approcci terapeutici più appropriati -, la dottoressa Franca Benini (responsabile del Centro regionale Veneto di Terapia antalgica e cure palliative pediatriche e membro della Commissione nazionale Terapia del dolore e cure palliative) ha realizzato il Poster sulla gestione del dolore nel bambino, con il contributo di Angelini. I contenuti sono estratti dal volume del ministero della Salute “Il dolore nel bambino - Strumenti pratici di valutazione e terapia”. Il Poster presenta le principali modalità di misurazione e diagnosi del dolore e le opzioni terapeutiche, farmacologiche e non, e verrà distribuito a oltre 10 mila pediatri di libera scelta e ospedalieri. Oggi sappiamo che, a parità di stimolo doloroso, il neonato e il bambino piccolo percepiscono più dolore rispetto alle età successive. Nel bambino malato il dolore è un sintomo frequente e trasversale che mina l’integrità fisica e psichica con un notevole impatto sulla qualità di vita del paziente e dei suoi familiari. Per curare in modo efficace il dolore nel bambino è innanzitutto necessario misurarlo attraverso strumenti adeguati. Un primo metodo è la valutazione soggettiva del dolore, che si basa sulle indicazioni fornite dal bambino stesso, ma è necessario utilizzare anche scale di misurazione indiretta, basata sull’osservazione del comportamento, dei movimenti, dei parametri fisiologici. Le più utilizzate e proposte per efficacia e applicabilità sono la Scala FLACC per neonati e bambini al di sotto dei tre anni o con deficit motori o cognitivi, la Scala con le facce di Wong-Baker per bambini di età superiore ai tre anni e la Scala numerica per i bambini dagli otto anni in su. Gli approcci terapeutici sono trattamenti farmacologici e non. Le tecniche non farmacologiche differiscono tra loro in base alle fasce di età e vanno dal contatto fisico (toccare, accarezzare, cullare) per i bambini fino ai due anni, al gioco, al racconto di storie e alla lettura di libri fino ai sei anni e comprendono anche il ricorso alla musica e a tecniche di respirazione per i bambini fino ai 13 anni. Il Poster si sofferma anche a illustrare le opzioni terapeutiche farmacologiche utilizzate nel trattamento del dolore: paracetamolo, farmaci antinfiammatori non steroidei e farmaci oppioidi. “Il paracetamolo è il farmaco analgesico tradizionalmente più usato in età pediatrica - dichiara la dottoressa Franca Benini -. Non è gastrolesivo e per la scarsità di effetti collaterali è indicato come uno dei farmaci di prima scelta nel trattamento del dolore lieve-moderato”. Fonte:AGV NEWS

martedì 26 marzo 2013

Bambini poveri in Italia

Uno su quattro, è questa la percentuale dei bambini che vive sotto la soglia di povertà.Ciò accade in Italia, Paese che condivide con la Romania il tasso più alto di minori poveri in tutta l'Unione Europea. Le rilevazioni sono dell'Istat, che mette a confronto i dati (2006 e 2007) relativi alla povertà nell'Ue, dai quali l'Italia emerge come il paese "più diseguale" e con la "peggiore situazione dell'Europa dei 15". "Continuiamo a parlare da anni degli stessi problemi senza che nessuno di questi si sia minimamente intaccato con effetti di politiche adottate". È quanto afferma Laura Sabbadini, direttore centrale indagini, condizioni e qualità della vita dell'Istat, che aggiunge: "Il problema della povertà dei minori nel nostro Paese è serissimo, concentrato soprattutto al Sud". In numeri reali, nel 2007 i bambini in famiglie indigenti erano 1 milione e 655mila. Il 69,3% dei minori poveri vive al Sud, dove spicca la situazione della Sicilia, in testa alla graduatoria con il 37,6%; poi la Basilicata col 30,1% e la Campania con il 27,8%. A livello europeo, dopo la Romania e l'Italia (con il 25% dei bambini poveri), seguono la Polonia e la Spagna (24%), la Grecia e il Regno Unito (23). I paesi con l'incidenza più bassa sono Danimarca (10%), Finlandia e Slovenia (11), Svezia e Cipro (12). L'allarme povertà in Italia non riguarda solo i minori. Il 28% delle famiglie non è infatti nelle condizioni di affrontare una spesa imprevista di 600 euro. Una percentuale doppia rispetto alle famiglie svedesi e la metà rispetto a quelle polacche. Siamo all'ottavo posto della speciale classifica. Secondo l'istituto di statistica gli italiani poveri sono in tutto 7 milioni e 537mila, cioè il 12,8% dell'intera popolazione. Purtroppo sono sempre gli ultimi e i più indifesi a pagarne le spese!!! Fonte : Istat

sabato 23 marzo 2013

Europarlamento: congedo parentale ai papa'

L'europarlamento ha approvato una proposta di riforma dei congedi parentali. La rivoluzione, per l'Italia, è sui padri. Si prevede un periodo di almeno due settimane di congedo obbligatorio per i padri alla nascita di un figlio, pienamente retribuito e non cedibile alla madre. Una misura simile esiste già in alcuni paesi europei. In Svezia c'è un congedo di paternità di 11 settimane (2 retribuite pienamente, 9 all'80% dell'ultimo stipendio); in Norvegia il periodo è di 8 settimane con un'indennità pari al 75% dello stipendio; in Spagna 15 giorni, che saranno estesi a 1 mese entro il 2012, con salario pieno. Nel Regno Unito ai papà sono riservate 2 settimane retribuite al 25% dell'ultimo stipendio; Austria, Grecia, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi e Portogallo hanno congedi di paternità molto brevi (tra 0,4 e 1 settimana, pienamente retribuiti). Anche il nostro paese ha iniziato a muoversi nei mesi scorsi in questa direzione, grazie alla proposta di legge di Alessia Mosca e Barbara Saltamartini, in discussione al parlamento, che prevede il papà a casa per quattro giorni alla nascita del figlio, obbligatoriamente e pienamente retribuito. La logica è la stessa, ma i 4 giorni della proposta italiana, anche se sono un passo avanti nella direzione indicata dall'europarlamento son ben lontani dai 15 giorni previsti dall'Europa. Al momento, comunque, non esiste niente di simile in Italia. Non stiamo parlando del congedo parentale italiano, che dà al padre la facoltà di prendere alcuni mesi di congedo dopo la nascita del figlio, remunerati al 30%, né del fatto che il congedo parentale si estenda, se è il padre a usufruirne per almeno 3 mesi. Qui si tratta di un periodo esclusivamente destinato al papà, remunerato al 100 per cento. Un congedo di paternità obbligatorio asseconderebbe il desiderio di quei padri che vorrebbero seguire più da vicino la crescita dei loro figli nei primi mesi di vita. Ma non solo. Avrebbe un duplice impatto positivo sull'occupazione femminile e la riduzione delle disparità di genere nel mondo del lavoro. Da un lato il congedo ai padri aiuterebbe a promuovere la cultura della condivisione della cura dei figli, delle responsabilità e dei diritti tra madri e padri. In un paese in cui i differenziali occupazionali di genere sono fortissimi e l'asimmetria tra uomini e donne nel tempo dedicato alla cura all'interno della famiglia è tra le maggiori nei paesi sviluppati, è importante parlare non solo di conciliazione di lavoro e famiglia per le madri, ma anche di condivisione delle responsabilità famigliari. Fonte: sole24

Coliche e sonno

Le coliche sono tra le più temibili problemi dei bambini fino a quattro mesi di vita.I neonati che presentano tale disturbo sono circa un quinto dei bambini che tendono ad avere un sonno estremamente irregolare e breve. Weissbluth sostiene che la colica sia l’espressione di una disfunzione maturazionale dei meccanismi di attivazione e inibizione del ciclo sonno-veglia legata ad un’alterata secrezione della melatonina. Il 90% dei bambini di 9 mesi con alta frequenza di risvegli notturni hanno sofferto di coliche; questi bambini non riescono a sincronizzare e stabilizzare il proprio ritmo sonno-veglia ,proprio perché la secrezione di melatonina non assume un “pattern maturo” e inoltre i genitori non sono in grado di praticare una corretta igiene del sonno. Le terapie farmacologiche sembrano avere scarsa efficacia; i farmaci più comunemente usati sono il cimetropio bromuro o il simeticone, fino ad arrivare a composti contenenti prometazina, ma la melatonina a basso dosaggio potrebbe avere un suo razionale basandosi sull’ipotesi di Weissbluth. Dunque da un’analisi degli studi sul legame tra insonnia infantile e coliche gassose risulterebbe che curando il disturbo del sonno, si avrebbe un miglioramento delle fastidiose coliche. Bibliografia essenziale. Weissbluth M, Weissbluth L. Colic, sleep inertia, melatonin and circannual rhythms. Med Hypotheses 1992;38:224-8. Sadeh A. Sleep and melatonin in infants: a preliminary study. Sleep 1997;20:185-91.

sabato 16 marzo 2013

Le cose che ho imparato nella vita del grande Coelho

Sempre attuale e ricca di Significato.Dovremmo imparare dal grande Poeta. Ecco alcune delle cose che ho imparato nella vita: - Che non importa quanto sia buona una persona, ogni tanto ti ferirà. E per questo, bisognerà che tu la perdoni. - Che ci vogliono anni per costruire la fiducia e solo pochi secondi per distruggerla. - Che non dobbiamo cambiare amici, se comprendiamo che gli amici cambiano. - Che le circostanze e l’ambiente hanno influenza su di noi, ma noi siamo responsabili di noi stessi. - Che, o sarai tu a controllare i tuoi atti, o essi controlleranno te.- Ho imparato che gli eroi sono persone che hanno fatto ciò che era necessario fare, affrontandone le conseguenze. - Che la pazienza richiede molta pratica. - Che ci sono persone che ci amano, ma che semplicemente non sanno come dimostrarlo. - Che a volte, la persona che tu pensi ti sferrerà il colpo mortale quando cadrai, è invece una di quelle poche che ti aiuteranno a rialzarti. - Che solo perché qualcuno non ti ama come tu vorresti, non significa che non ti ami con tutto te stesso. - Che non si deve mai dire a un bambino che i sogni sono sciocchezze: sarebbe una tragedia se lo credesse. - Che non sempre è sufficiente essere perdonato da qualcuno. Nella maggior parte dei casi sei tu a dover perdonare te stesso. - Che non importa in quanti pezzi il tuo cuore si è spezzato; il mondo non si ferma, aspettando che tu lo ripari. - Forse Dio vuole che incontriamo un po’ di gente sbagliata prima di incontrare quella giusta, così quando finalmente la incontriamo, sapremo come essere riconoscenti per quel regalo. - Quando la porta della felicità si chiude, un’altra si apre, ma tante volte guardiamo così a lungo a quella chiusa, che non vediamo quella che è stata aperta per noi. - La miglior specie d’amico è quel tipo con cui puoi stare seduto in un portico e camminarci insieme, senza dire una parola, e quando vai via senti che è come se fosse stata la miglior conversazione mai avuta. - E’ vero che non conosciamo ciò che abbiamo prima di perderlo, ma è anche vero che non sappiamo ciò che ci è mancato prima che arrivi. - Ci vuole solo un minuto per offendere qualcuno, un’ora per piacergli, e un giorno per amarlo, ma ci vuole una vita per dimenticarlo. - Non cercare le apparenze, possono ingannare. - Non cercare la salute, anche quella può affievolirsi. - Cerca qualcuno che ti faccia sorridere perché ci vuole solo un sorriso per far sembrare brillante una giornataccia. - Trova quello che fa sorridere il tuo cuore. - Ci sono momenti nella vita in cui qualcuno ti manca così tanto che vorresti proprio tirarlo fuori dai tuoi sogni per abbracciarlo davvero! - Sogna ciò che ti va; vai dove vuoi; sii ciò che vuoi essere, perché hai solo una vita e una possibilità di fare le cose che vuoi fare. - Puoi avere abbastanza felicità da renderti dolce, difficoltà a sufficienza da renderti forte, dolore abbastanza da renderti umano, speranza sufficiente a renderti felice. - Mettiti sempre nei panni degli altri. Se ti senti stretto, probabilmente anche loro si sentono così. - Le più felici delle persone, non necessariamente hanno il meglio di ogni cosa; soltanto traggono il meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino. - Il miglior futuro è basato sul passato dimenticato, non puoi andare bene nella vita prima di lasciare andare i tuoi fallimenti passati e i tuoi dolori. - Quando sei nato, stavi piangendo e tutti intorno a te sorridevano. Vivi la tua vita in modo che quando morirai, tu sia l’unico che sorride e ognuno intorno a te piange. Paulo Coelho